Addio a Walter Della Monica, divulgatore della cultura letteraria a Ravenna

È morto a 96 anni, aveva ideato il Trebbo Poetico, il Centro Relazioni Culturali, il Premio Guidarello e le letture internazionali della Commedia di Dante

Walter della Monica (2020)

foto Massimo Argnani (2020)

È morto oggi, 26 giugno, all’età di 96 anni Walter Della Monica, figura storica della cultura e della divulgazione della poesia, della letteratura e del giornalismo a Ravenna. Nella seconda metà degli anni ’50, con Toni Comello, aveva ideato il Trebbo Poetico di Cervia (ma organizzato anche in giro per l’Italia e all’estero), con le letture pubbliche dei versi dei grandi protagonisti della poesia italiana del dopoguerra, e con gli appprezzamenti e la presenza, fra gli altri, di Giuseppe Ungaretti e Salvatore Quasimodo.
Dalla sua passione e conoscenza della letteratura, e grazie ai rapporti con autori ed editori, era nato poi il Centro Relazioni Culturali di Ravenna. Con i suoi incontri periodici del venerdì a Casa Melandri – avviati nel 1974, se ne contano a centinaia e continuano tuttora – dedicati a scrittori e libri freschi di stampa di caratura nazionale ma anche di interesse per la storia locale, Dalla Monica ha stimolato per decenni in città l’interesse per il dialoghi culturali, la lettura e i libri.

Dall’attività del Centro è nato il Premio giornalistico Guidareello, in origine finalizzato a premiare (e archiviare alla Biblioteca Classense) gli scritti di autori incentrati sulla storia, la cultura, i costumi, il dialetto e il paesaggio naturale e antropologico della Romagna. Iniziativa che poi si è evoluta con riconoscimenti di livello nazionale che Della Monica aveva continuato a seguire come membro della giuria del Premio, anche dopo il passaggio di gestione e organizzazione all’Associazione degli Industriali.
Infine, a metà degli anni ’90, aveva dato vita ad un visionario progetto sull’opera dantesca con, in primis, la lettura integrale di Vitorio Sermonti delle cantiche della Divina Commedia nella basilica di San Fancesco e, in seguito, alla presentazione di decine di versioni del capolavoro dell’Alighieri, tradotte in innumerevoli lingue del mondo.

Solo pochi anni fa Walter si era ritirato dal suo studio-ufficio del Centro Relazionio Culturali, nell’ammezzato di Casa Melandri letteralmente invaso da pile di libri, riviste, giornali, rassegne stampa, lasciando a Francesca Masi e Anna De Lutiis il compito di proseguire la tradizionale e innosidabile rassegna degli incontri letterari nella Sala D’Attore.
Molti lo ricorderanno per la sua sorridente accoglienza, l’arguzia e il fervore di quando parlava di Danete e dei poeti che amava, di aneddoti e curiosità su vecchi e nuovi scrittori che aveva frequentato e invitato a Ravenna.

 

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