Performance rituale collettiva per un connubio fra arte e natura

Appuntamento il 4 agosto a Filetto per l’happening “Omelia del suolo“, a cura di Antonio Sodano, in occasione delle residenze artistiche “Equidistanze”

Casa Residenze Artistiche Filetto

La cascina a Filetto sede delle residenze artistiche “Equidistanze”

La bellezza e la purezza della natura e dell’arte convivono e si sostengono a vicenda. Questo il senso della performance collettiva – con chiamata pubblica a partecipare all’evento – promossa e organizzata, il 4 agosto nelle campagne di Filetto. L’deazione è del Mag di Ravenna in occasione delle annuali residenze artistiche estive “Equidistanze”, che si tengono per l’appunto a Filetto. L’evento – happening, intitolato “Omelia del suolo” è a cura di Antonio Sodano.

La performance  è ispirata ad Omelia contadina di Alice Rohrwacher e JR che nel 2020, girano un cortometraggio insieme ai piccoli agricoltori e cittadini dell’altopiano dell’Alfina e raccontano di una comunità che si riunisce al confine fra tre regioni per celebrare il funerale dell’agricoltura contadina: un’azione cinematografica per scongiurare la scomparsa di una cultura millenaria. Il riadattamento nostrano, curato da Sodano, vuole portare nuova consapevolezza sull’importanza del suolo, la sua salvaguardia e la vita contadina: un vero e proprio rito laico per celebrare la morte e la rinascita del suolo e di un’agricoltura consapevole, unendo arte visiva, musica e parole.

Da qualche anno Sodano studia permacultura, sistema di progettazione di insediamenti umani ecosostenibili, applicabile a varie scale e contesti, agricoli e non. La permacultura è guidata da tre princìpi etici: cura delle persone, cura della terra e di tutte le sue forme di vita, utilizzo responsabile delle risorse in quanto patrimonio comune. Nel podere che ospita le residenze artistiche Sodano ha voluto realizzare un piccolo orto per prendersi cura delle persone che danno vita a questa esperienza, che a loro volta si stanno prendendo cura degli abitanti di Filetto utilizzando i linguaggi artistici per riattivare un senso di comunità.
«Continuiamo così a parlare di suolo – sostengono gli organizzatori dell’evento – risorsa fondamentale che sta esaurendosi a causa del suo consumo e che nel Comune di Ravenna occupa una triste posizione: dai dati ufficiali di Ispra infatti la nostra regione è al quarto posto in Italia e la città di Ravenna è seconda solo dopo Roma per consumo di suolo».

Il programma dell’evento prevede: dalle 19 alle 19.15: ritrovo a Filetto, nella casa abbandonata di fronte al numero civico 228 della via Roncalceci; ore 19.15: partenza a piedi fino alla sede di “Equidistanze” (breve tragitto da fare lentamente, adatto a tutti); Ore 19.25: rito collettivo accompagnato dal trombone di Claudio Bondi, la tromba di Enrico Medri, il sax alto di Michele Carnevali, il violino di Emilio Cortesi e il clarinetto basso di Agide Brunelli (musica composta da Antonio Sodano). Con la partecipazione di Alessandra Carini, Nicola Montalbini, lo staff di “Equidistanze” e il cavallo andaluso Tormento che porterà l’opera creata appositamente dall’artista Montalbini. In chiusura, alle 19.45 è previsto un brindisi finale.

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