Da Burri al design: torna a Ravenna la Biennale di Mosaico Contemporaneo

Tre mesi di mostre, appuntamenti e installazioni dentro e fuori le mura della città di Ravenna. Il “percorso” si apre al Mar e si snoda attraverso monumenti, parchi, musei, chiese e laboratori alla scoperta del dialogo tra la tradizione musiva e l’innovazione moderna

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Torna a Ravenna per l’ottava edizione, dal 14 ottobre al 14 gennaio, la Biennale di Mosaico Contemporaneo, a cura di Daniele Torcellini.

L’appuntamento di quest’anno propone uno sguardo al presente del mosaico sullo sfondo delle testimonianze di epoca paleocristiana e bizantina. Nel corso di questi tre mesi monumenti cittadini, musei, chiostri, gallerie, laboratori di mosaico, spazi temporanei e simbolici diventano luoghi d’eccezione e occasioni di incontro in cui arte antica e contemporanea si rispecchiano l’una nell’altra.

L’esposizione del Mar – Museo d’Arte della città di Ravenna è dedicata ad uno dei più importanti artisti italiani del Novecento, Alberto Burri, e apre un ricco cartellone di eventi tra arte, design, architettura, creatività e sperimentazione, dentro e fuori le mura della città.

MAR – Museo d’Arte della Città | Palazzo Rasponi dalle Teste | Biblioteca Classense

Il ricco percorso espositivo della Biennale parte dal Mar a che ospita in questi mesi “Burriravennaoro”, la mostra dedicata ad Alberto Burri, a cura di Bruno Corà.
L’esposizione ripercorre la storia dell’intenso rapporto che Burri, dalla fine degli anni Ottanta, ha intrattenuto con Ravenna. Concependo diversi cicli di opere ispirate alla storia e alla cultura artistica della città, l’artista, in una delle sue ultime serie, incarna e trasfigura nel contrasto di nero e oro, buio e luce, il dialogo tra l’attualità della città e la tradizione storica del mosaico ravennate.

Sempre al Mar un’esposizione che nasce con l’idea di mettere in risalto anche l’aspetto più progressista del mosaico contemporaneo ravennate, La memoria fisica della materia. La mostra,  attraverso una selezione di artisti e artiste di generazioni diverse, si concentra sulle pratiche sperimentali del mosaico di ambito ravennate, dagli anni ’70 ad oggi, in cui i materiali che hanno caratterizzato la tecnica nell’antichità sono esplorati nella loro presenza e concretezza, alla ricerca di forme, spazi, equilibri e contrasti, al di là di ogni intenzione figurativa. 01

Negli spazi del museo, accanto alle due esposizioni temporanee, è visitabile anche la Collezione di Mosaico Contemporaneo. Recentemente riallestita, ripercorre lo sviluppo che la tecnica del mosaico ha visto svolgersi a Ravenna dal secondo decennio del Novecento ad oggi.

A Palazzo Rasponi dalle Teste la mostra Episodi di Mosaico Contemporaneo vede design e mosaico dialogare e interagire nella produzione di nuovi e speciali oggetti destinati all’arredamento degli interni. Il progetto, a cura di Maria Cristina Didero, nasce coinvolgendo sei designer e creativi per l’ideazione di oggetti destinati ad essere lavorati a mosaico. Disegno industriale, tecnologie digitali di stampa 3D e di taglio dei materiali, abilità e sensibilità tipiche della lavorazione artigianale del mosaico convergono con ingegno, offrendo risultati di grande fascino e originalità.

I suggestivi spazi della Biblioteca Classense ospiteranno invece due eventi: il progetto Palianytsia dell’artista ucraina Zhanna Kadyrova (all’interno della Sala Mosaico), presentato per la prima volta in occasione della Biennale di Venezia nel 2022, che nasce dall’esigenze di testimoniare le drammatiche condizioni in cui l’artista e moltissimi suoi connazionali stanno vivendo in questo momento storico. In mostra sono presenti opere in pietra e un documentario a cura di Ivan Sautkin.

Nella Manica Lunga della biblioteca sono invece esposte le opere della sesta edizione del Premio Gaem – Giovani Artisti e Mosaico, a cura di Sabina Ghinassi e Paolo Trioschi. Il concorso nasce con l’obiettivo di promuovere, sostenere ed esplorare l’approccio al mosaico delle generazioni più giovani, sia nelle sue forme più identitarie, sia in quelle più sperimentali ed eccentriche. Il premio è suddiviso in tre sezioni: le prime due sono dedicate rispettivamente ad opere realizzate con materiali e tecniche tradizionali e ad opere che mettono in campo materiali e tecniche non convenzionali.

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Museo Nazionale | Accademia di Belle Arti Statale di Ravenna | Liceo Artistico Nervi-Severini

La scena artistica che Ravenna esprime intorno al mosaico deve molto all’elaborazione pratica e teorica che si è incarnata nei luoghi della formazione.

Il Museo Nazionale ospita A come Accademia, O come Oroburri, a cura di Maria Rita Bentini e Paola Babini. La mostra, intorno ad un’opera di Alberto Burri di collezione privata, raccoglie le opere musive di giovani artisti del Biennio di Mosaico dell’Accademia di Bella arti.

Le attività del Liceo Artistico Nervi-Severini invece si orientano verso la valorizzazione di opere in mosaico, cartoni musivi, copie dall’antico, magazzini, laboratori, documenti e testimonianze per comprendere la linea di pensiero e l’atteggiamento didattico-metodologico dell’insegnamento del mosaico a Ravenna, sedimentati nella scuola dal 1959 ad oggi, con la cura di Elena Pagani, nella sede del Liceo di via Pietro Alighieri. Nella sede dell’ex-Chiesa Santa Maria delle Croci è ospitata una mostra dedicata al lavoro grafico degli studenti per la mappatura dei mosaici pubblici della città. Negli spazi iconici della Basilica di San Vitale si presentano infine installazioni e laboratori dimostrativi di scultura e mosaico bizantino ravennate.

Museo Classis | Domus dei Tappeti di Pietra

Dalle esperienze contemporanee all’antichità. La Biennale offre la possibilità di spostarsi nel tempo: un viaggio nella Ravenna del passato è offerto dal Museo Classis con le due nuove sezioni Abitare e Pregare a Ravenna, che, attraverso la magnificenza dei mosaici esposti, esplorano due aspetti cruciali della storia della città e del territorio: l’edilizia ecclesiastica e quella residenziale in età tardoantica.

La Domus dei Tappeti di Pietra presenta quattro iniziative legate alle molteplici suggestioni sensoriali e di significato che connotano uno dei più importanti ritrovamenti archeologici pavimentali della città. La discesa al di sotto della Chiesa di Sant’Eufemia conduce in un ambiente sotterraneo in cui sono esposti il Mosaico della Danza dei Geni delle Quattro Stagioni e il Mosaico del Buon Pastore, oltre a mosaici decorativi geometrici e floreali.
Sol Invictus di Stefano Mazzotti, apre il percorso nel cortile esterno. All’interno, Magma presenta l’installazione sonora, multicanale e site-specific, Lacune di Nuova Superficie (duo composto da Giovanni Lami ed Enrico Malatesta). Negli stessi spazi, esporranno anche Fornice Objects e Yuyu Zhao, con Microobjects, l’installazione in cui si intersecano stampa 3D e micromosaico, design e ricerca artista. Chiude il percorso Dimensione Ideale. In transito verso le comunità del duo Gaggia-Dubbini,dove una coperta azzurra ricamata con filo dorato, diventa superficie politica sulla quale agire, per indagare le tensioni sociali, politiche e ambientali della nostra epoca.

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Università di Bologna, Dipartimento di Beni Culturali sede di Ravenna

In collaborazione con l’Università di Bologna, partner della Biennale di Mosaico anche per un ciclo di conferenze dedicate ad Alberto Burri e al tema della responsabilità sociale delle imprese, nel contesto delle committenze artistiche e culturali, è il progetto di arte pubblica Catodica, di Luca Barberini. Venti mosaici dedicati all’influenza della comunicazione di massa, filtrata dalla sguardo amaro e ironico dell’artista, presentati lungo via Diaz, ai piedi del Palazzo dell’Università, nei vani dove campeggiavano venti schermi televisivi, tra fine anni ’80 e inizi ’90. Catodica ci invita a guardare, con un altro punto di vista, quella che allora era la sede del gruppo Ferruzzi, all’epoca guidato da Raul Gardini, che, a pochi metri di distanza, nelle vetrine d’angolo, avrebbe dovuto ospitare le opere di Burri, se la committenza non fosse stata bruscamente interrotta dalla morte di Gardini, durante gli eventi turbolenti di quegli anni.

Spazi in città

L’associazione culturale Marte, in collaborazione con il Molino Spadoni e con il Mar – Museo d’Arte della Città, presenta Porta Futurista, la prima mostra in Italia del collettivo anonimo Pomme de Boue. La mostra è allestita presso gli spazi del suggestivo Molino Lovatelli e desidera mostrare i lavori più recenti del gruppo, dando voce al valore storico del luogo per la città di Ravenna. Riaperto per l’occasione, il Molino, documentato fin dal 1237, è un importante esempio di archeologia industriale che ci parla della storia delle acque di Ravenna. Il collettivo Pomme de Boue, formatosi nel 2018 e originario dell’Ucraina, nasce sperimentando la street art nel tessuto urbano di Kiev, convivendo con i mosaici risalenti all’epoca sovietica e con i graffiti contemporanei. Le loro opere, collage di frammenti ceramici, pensati per luoghi specifici, si collocano lungo il confine tra arte e architettura, mettendo in campo contrapposizioni di forme e colori.

Associazioni | Antichi Chiostri Francescani | Biblioteca Oriani

L’Aimc – Associazione Internazionale Mosaicisti Contemporanei rinnova l’appuntamento con la mostra-concorso Opere dal Mondo. Ospitata presso gli spazi degli Antichi Chiostri Francescani la mostra La luce del nero e dell’oro, a cura di Rosetta Berardi e Maria Grazie Marini, propone una selezione di opere di artisti e artiste di provenienza nazionale e internazionale, invitati a mettere in relazione il proprio lavoro con la poetica di Alberto Burri, alla ricerca di un dialogo condotto con grande libertà interpretativa, sia espressiva che tecnica.

Dis-Ordine allestisce negli spazi del Mar La Città Morta, in collaborazione con la Fondazione Raul Gardini. All’interno del progetto si incontrano architettura, design e mosaico. Negli spazi di via D’Azeglio Dis-Ordine presenta invece Nomos Empsychos, mostra personale di Fabio Tramonti. Impegnata anche sul fronte della riqualificazione urbana, l’associazione avvia il progetto di arte pubblica dedicato a via Portone, storica via di Ravenna che negli anni è stata abitata da artisti e artiste di diverse generazioni. Inoltre, in collaborazione con il Liceo Artistico Nervi-Severini, con l’Accademia di Belle Arti e con il Mar, presenta la dettagliata Mappa del Mosaico Contemporaneo a Ravenna.

Cna Ravenna presenta Racconti di Città Invisibili, nel chiostro della Biblioteca Oriani. Presentata in anteprima alla Jordan National Gallery of Fine Art di Amman e nata in parallelo al Concerto dell’Amicizia del Maestro Riccardo Muti che l’edizione del RavennaFestival di questo 2023 ha dedicato allo scrittore Italo Calvino, la mostra presenta le opere di una selezione di laboratori di mosaico delle due città, impegnati nella reinterpretazione di alcune significative opere pittoriche del museo giordano.

Gallerie | Laboratori | Spazi temporanei

Ad arricchire ulteriormente un’offerta di attività è anche la partecipazione alla Biennale di gallerie d’arte, spazi espositivi temporanei e laboratori di mosaico di Ravenna, protagonisti di altri numerosi eventi, mostre personali e collettive, presentazioni, incontri, che contribuiscono così a diffondere il mosaico in tutta la città. La mostra collettiva Anemoni è ospitata dalla Fondazione Sabe per l’Arte; la mostra personale di Mariateresa Sartori, L’aria ha un peso, da Monogao21; la mostra personale di CaCo3, L’idea del vuoto, da niArt Gallery; Tessuti Digitali, a cura di Alessandra Carini in collaborazione con Giovanni Gardini e Fondazione Lercaro, presso Mag – Magazzeno Arte Contemporanea; Subsidenze urban art festival 2023, a cura di Marco Miccoli, presenterà un’opera dedicata al mosaico; Emily Miller esporrà The War Isn’t Love, al Museo Nazionale.

All’interno di Biagetti design Club si presenterà l’installazione musiva di Felice Nittolo per Raffaello Biagetti, Albero della libertà, negli spazi dell’Ordine della Casa Matha avrà luogo la mostra Orizzonte di Penzo + Fiore (Red Lab Gallery).

All’interno della Pallavacini 22 Art gallery si susseguiranno nel periodo della Biennale tre mostre personali: Alessandra Rota con Battiti per minuto, Sibylle Luqyet con Deae, e Vsevolof Prokhorov con Non mi lamento di niente e mi piace tutto.

Al B&B Santa Maria Foris Tessere di memoria, di Lea Contestabile

Lungo la Darsena di città sarà esposto il progetto La chiamata, di Loretta Merenda, realizzato dal Gruppo Arte e Pratiche Artistiche – Casa delle Donne Ravenna; Al Darsena Pop Up l’installazione La fiumana e la lumaca, a cura di Mariella Busi De Logu, Edoardo Missiroli e Giancarlo Gramentieri.

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Fuori Ravenna

La Biennale di Mosaico Contemporaneo si estende anche oltre il perimetro delle mura cittadine, con iniziative che toccano Bologna, Faenza, Riccione e le più vicine Fusignano e Sant’Alberto.

Tre le iniziative a Bologna: Dalla materia la luce, la doppia personale di CaCO3 e Davide Maria Coltro, all’interno della Raccolta Lercaro; Nella sede dell’Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna, la mostra personale di Paolo Racagni, La memoria o il desiderio del tempo, e la mostra Musica da camera.

A Faenza è in scena la toccante mostra collettiva, Dove abita l’uomo: luoghi, relazioni, intrecci, a cura di Giovanni Gardini, nella Chiesa di Santa Maria dell’Angelo.

A Riccione, la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea Villa Franceschi, ospita la mostra personale di Silvia Naddeo, Turbolenta.

Il Museo Civico di S. Rocco di Fusignano ospita Ti verrà dietro la città, mostra personale di Vittorio d’Augusta, a cura di Claudio Spadoni.

Il Museo di Scienze Naturali NatuRa di Sant’Alberto rende omaggio al mosaicista Romolo Papa, esponente dello storico Gruppo Mosaicisti dell’Accademia di Ravenna, con una mostra dedicata ai cento anni dalla sua nascita.

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