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    Categoria: economia

Al posto delle Province, il Pd lavora per un’Area Vasta Metropolitana

E sta per nascere il partito romagnolo. Tra le priorità consegnate
al futuro segretario regionale porto e il Trasporto Rapido Costiero

Nel corso dell’assemblea provinciale del Partito democratico di Ravenna di mercoledì, oltre a ufficializzare il nuovo coordinatore della segreteria (si tratta del renziano Roberto Fagnani, che ha preso il posto di Manuela Rontini, vedi articoli correlati), sono stati presentati contributi, mozioni e documenti raccolti nel corso di una serie di riunioni nei territori al fine di contribuire alla realizzazione della piattaforma politico-programmatica di Paolo Calvano, rimasto unico candidato (non ci saranno le primarie) per l’elezione a segretario regionale del Pd.

«Purtroppo –– ha affermato il segretario provinciale Michele de Pascale nel corso della conferenza stampa indetta il giorno dopo – capita spesso che i congressi in cui ci sono accesi scontri fra diversi candidati suscitino più coinvolgimento e attenzione mediatica. In questo caso siamo molto orgogliosi del fatto che il Pd di Ravenna abbia colto l’occasione di fornire contributi alla discussione nel merito dei diversi temi, producendo importanti documenti. In questi mesi abbiamo creato una ventina di tavoli di discussione, forum tematici aperti agli interventi di iscritti e simpatizzanti, che hanno riscosso grande successo di partecipazione». Proprio da questi gruppi sono nati due documenti e una serie di emendamenti alla piattaforma del candidato segretario.

Il primo documento, prodotto dal gruppo Infrastrutture e Trasporti, sottolinea che le priorità da evidenziare al Presidente della Regione, e quindi al Ministro delle Infrastrutture, sono la conferma dei finanziamenti per l’escavo del porto di Ravenna; il collegamento Cesena-Ravenna-Ferrara Mare (collegamento stradale che dev’essere realizzato – secondo il Pd – anche ricercando soluzioni innovative ed indipendenti rispetto a quanto previsto nella Legge Obiettivo sulla Orte-Mestre); la conferma del Trasporto Rapido Costiero (TRC) che, oltre a servire i cittadini delle località della riviera, «sarà una infrastruttura che dovrà rivoluzionare la mobilità nel distretto turistico più importante della Regione e del paese».

Il documento del gruppo Immigrazione chiede invece innanzitutto il ripristino dell’operazione Mare Nostrum «che deve avere un’ampia condivisione a livello Europeo, non solo in termini di contributi economici ma anche di mezzi, strumenti e obiettivi». Fondamentale, secondo il Pd di Ravenna, «la creazione di corridoi umanitari per i richiedenti asilo, costituendo “centri di raccolta” dislocati nei paesi limitrofi alla Libia per consentire la presentazione della domanda di protezione internazionale a coloro che provengono da paesi con situazioni assodate di guerra». Nel documento si chiede infine di aprire una riflessione seria presso l’Onu e gli organismi internazionali per favorire lo sviluppo economico dei paesi del medio oriente e africani, «affinché lo slogan “aiutiamoli a casa loro” non sia solo uno slogan: politiche di sviluppo economico interno, lotta al fenomeno dello spoglio delle terre e della desertificazione».

Un importante contributo al futuro segretario regionale è stato poi prodotto dal Pd di Ravenna sul tema del riordino istituzionale: la fase di transitorietà e incertezza nella quale si trovano le Province, «necessita di scelte rapide e chiare che portino all’individuazione dell’ambito romagnolo come una Area Vasta vera e propria». Area Vasta Metropolitana intesa come «un livello istituzionale di coordinamento, di gestione di tutte le funzioni regionali e nazionali delegate alle Province che stringeranno tra loro accordi specifici per la gestione delle stesse. Di raccordo d’ambito dei sistemi istituzionali locali raggruppati in Unioni di Comuni, di programmazione e pianificazione delle politiche regionali delegate». Un’Area Vasta Metropolitana romagnola «dotata delle stesse funzioni, prerogative e risorse della Città Metropolitana di Bologna, con la quale vanno strette collaborazioni in materie strategiche quali innovazione tecnologica, alta ricerca e alta formazione, internazionalizzazione dei sistemi produttivi, in un’ottica di rafforzamento del sistema regionale nel suo insieme».

Il Pd propone dunque – auspicando che vengano approvate precise norme nazionali e regionali che equiparino le Aree Vaste alle Città Metropolitane – di avviare in tutti i consigli comunali «il percorso istituzionale di fusione delle tre attuali Province e parallelamente di procedere da subito ad una convenzione approvata dalle attuali tre Province per avviare la formazione del nuovo ente con accordi di programma, uffici unici interprovinciali e politiche comuni di programmazione». Le unioni territoriali del Pd di Ravenna, Forlì, Rimini e Cesena, nel proporre questo percorso politico daranno vita, entro il prossimo mese di giugno al coordinamento romagnolo del Pd e le quattro Direzioni territoriali nomineranno la Direzione del Pd Romagnolo, cui sarà affidato il compito di dirigere politicamente tale processo, nonché elaborare un progetto di riorganizzazione del PD su tutto il territorio romagnolo.
La proposta che il Pd avanza è che il primo atto della nuova Area Vasta di Romagna «dovrà essere la promozione del Piano Strategico della Romagna che porti ad un nuovo patto sulle progettualità future fra amministratori, attori economici, sociali e culturali e singoli cittadini».