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    Categoria: economia

Ai bagnini fa ancora paura la Bolkestein

E sulle nuove liberalizzazioni per orari e feste, la coop Spiagge chiede controlli severi e sanzioni a chi sgarra

Andare verso una maggiore liberalizzazione può anche essere una positiva novità ma solo se accompagnata da un sistema di controlli ben strutturati e sanzioni severe per chi non rispetta le regole. Non è probabilmente la posizione che molti si aspetterebbero dai bagnini ravennati dopo il liberi tutti della nuova ordinanza balneare. A farsi portavoce di una posizione prudente è Riccardo Santoni, direttore della coop Spiagge che raggruppa i duecento stabilimenti dei nove lidi. «Non vorrei che passasse la convinzione che le modifiche agli orari vogliono dire il caos. Non deve essere così e non sarà così. Il settore balneare al suo interno ha tante realtà diverse che devono coesistere e ogni lido ha le sue caratteristiche». Di sicuro quello che è apprezzato da tutti senza incertezze è la semplificazione delle regole: «Con le vecchie ordinanze serviva un calcolo matematico per capire quante serate si potevano fare e fino a che ora arrivare. La bozza di cui si parla per la nuova ordinanza invece snellisce i vincoli lasciando pur sempre un limite di orario per musica e concerti». L’importante per Santoni è fare il passo solo quando si è ben sicuri: «Se dobbiamo pensare che al primo episodio polemico si rimetta in discussione tutto allora non vale la pena. Discutiamone prima e quando si prende la decisione va portata avanti». Anche perché l’intenzione del Comune è quella di dare una durata triennale all’ordinanza, una garanzia in più per gli imprenditori turistici: «Regole con una scadenza più lunga sono un bene ma non è questo che finora ha bloccato gli investimenti perché parliamo di cifre tutto sommato modesti per l’attività di pubblico spettacolo che chi era interessato a fare ha sostenuto». Quello che blocca, secondo il rappresentante della categoria, è lo spettro Bolkestein: la direttiva europea che vieta il rinnovo automatico delle concessioni demaniali e ha quindi bocciato la normativa italiana in tal senso. Un tema di cui si discute da mesi: «Prima del cambio di governo eravamo arrivati a una sintesi con il ministero che preveda la proroga delle attuali concessioni fino all’emanazione di una legge delega per riformare il settore e i successivi decreti attuativi. Ora il cambio di governo ha bloccato i lavori ma la conferma dello stesso ministro dovrebbe agevolare la ripresa dei ragionamenti dal punto in cui si erano interrotti». Al centro di tutto due questioni principali: garantire un periodo transitorio sufficientemente lungo per gli imprenditori oggi in sella (le categorie chiedono 30 anni ma non sarà così lungo) e il riconoscimento di un indennizzo all’imprenditore che dovesse perdere la concessione demaniale quando arriverà alla gara di evidenza pubblica. «Queste sono le questioni principali. Solo quando sarà ben inquadrato questo panorama ci sarà qualcuno che potrà prendere in considerazione nuovi investimenti anche consistenti». La stagione 2017 sarà anche quella che vedrà in vigore il nuovo piano dell’arenile che introduce alcune possibilità per i bagni come l’utilizzo delle terrazze e l’installazione di chiringuiti sulla spiaggia: «Stiamo avanzando delle proposte di modifiche proprio su questi aspetti per facilitare l’utilizzo delle novità. Ad esempio accorciare la distanza di spiaggia richiesta per installare un chiringuito o consentire coperture delle terrazze con strutture adatte non solo al periodo estivo, a maggior ragione se la nuova ordinanza consentirà l’attività dei bagni tutto l’anno».