I bagnini vogliono la spiaggia chiusa di notte dalle 2 alle 5

Le repliche della coop Spiagge alla bozza di ordinanza comunale che propone apertura 24 ore su 24

«Per evitare complicazioni nella gestione e nel controllo dell’ordine pubblico, sarebbe opportuno reintrodurre la regola già prevista a livello regionale di divieto di accesso in spiaggia dalle 2 alle 5». È la contro proposta della cooperativa Spiagge, che associa i circa duecento stabilimenti balneari dei nove lidi ravennati, alla bozza della nuova ordinanza comunale che andrà a regolamentare l’attività dei bagni per i prossimi tre anni prevedendo tra le principali novità l’apertura 24 ore su 24 per tutto l’anno. La volontà di restringer l’apertura del Comune «eviterebbe che passi un concetto di totale deregulation che non esiste nel testo ma che alcune letture superficiali potrebbero indurre a pensare».

Le riflessioni della coop, per bocca del presidente Maurizio Rustignoli fresco di rinnovo dell’incarico, affrontano anche gli altri aspetti della regolamentazione: «In un’ottica di chiarezza e semplificazione sarebbe utile che anche nelle serate del venerdì e del sabato fosse prevista la possibilità di effettuare pubblico spettacolo fino all’1, anche in considerazione del fatto che, rispetto alla scorsa stagione, non ci sono più le cinque serate festive e prefestive in deroga di apertura fino all’1 e tre serate di deroga di apertura fino alle 3 (diventerebbero 5 in luogo delle 8 del 2016). Giova ricordare che l’apertura all’una da lunedì a giovedì e nelle serate in deroga, introdotta ormai da qualche anno, a dispetto degli iniziali timori, ha indubbiamente generato nelle località balneari una maggiore frequentazione e, cosa non secondaria, un forte apprezzamento da parte dei turisti».

E sulla proposta dell’amministrazione comunale relativa alla durata annuale dell’apertura degli stabilimenti, i bagnini valutano «che andrebbe precisato come non debba essere indiscriminata, ma legata ad una verifica della qualità dei servizi offerti, che non può evidentemente prescindere da una sostanziale parificazione alle altre attività economiche, in particolare degli oneri conseguenti in capo alle strutture balneari che intendano sviluppare questa opportunità, a partire dal rispetto delle normative igienico sanitarie e urbanistico edilizie. Positivo è il mantenimento della possibilità di destagionalizzare, attraverso un calendario di eventi, l’apertura oltre la stagione balneare con il vincolo della chiusura alle 19».

Un’ultima considerazione sul tema del rispetto delle regole e dei controlli: «L’idea di inasprire le sanzioni per chi non rispetta la normativa ci vedono pienamente d’accordo, così come la dichiarata possibilità di intervento sui casi specifici; in questo modo eviteremo di colpevolizzare indiscriminatamente la categoria e andremo nello specifico a colpire chi infrange le regole. In questo contesto chiediamo che l’obbligo di dotazione di impianti di rilevazione dei livelli sonori venga previsto inizialmente per le strutture autorizzate al pubblico spettacolo, con la possibilità di estendere la dotazione ad altre attività, non solo stabilimenti balneari, che dovessero non rispettare i limiti previsti dalle valutazioni di impatto acustico».

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