I numeri: la tassa di soggiorno vale 2,2 milioni. Forti tagli ai trasferimenti statali dovuto al venir meno dei fondi dedicati all’immigrazione
Anche le altre entrate tributarie ricalcano le aliquote del 2019. L‘Imu per il 2020 è stimata in 45,5 milioni di euro con un gettito di recupero delle annualità pregresse e versamenti tardivi stimato in 25,9 milioni di euro, di questi 19 milioni sono relativi alle piattaforme. La Tari è prevista in 30 milioni di euro. La tassa di soggiorno, stimata in 2,2 milioni di euro, così divisi: 506mila euro per la gestione dei servizi turistici di base e la promozione (tra cui la partecipazione a fiere); 460mila euro per la realizzazione di eventi come la Notte d’oro, Ravenna Bella di Sera, Notte del liscio e altre iniziative di intrattenimento e animazione. Per la campagna di comunicazione vengono investiti 254mila euro, altri 35mila euro per la Dmo. La tassa di soggiorno serve anche per il sostegno alle organizzazioni e istituzioni culturali per attività di promozione a rilevanza turistica: 270mila euro investiti in varie realtà come Ravenna Manifestazioni, Mar, RavennAntica. Ci sono 40mila euro per la valorizzazione della rete commerciale in centro. Infine 336mila euro per interventi di manutenzione nelle località balneari e 299mila euro per la manutenzione del verde, sempre sulla costa.
Calano i trasferimenti statali che passano da 39 a 26 milioni. I 13 milioni in meno rispetto all’annualità precedente è dovuto al taglio di risorse nell’ambito dell’accoglienza dei richiedenti protezione internazionale. Nel dettaglio: viene meno la convenzione per la convenzione del Cas (-6,2 milioni di euro), i minori contributi statali per interventi in favore di extracomunitari e profughi (- 3,6 milioni di euro). Il calo dei trasferimenti è imputabile, inoltre, alla riduzione del Fondo Imu/Tasi per 878mile euro, al venir meno di entrate una tantum assegnate nel 2019, nonché alla riduzione di contribuzioni regionali in ambito sociale.
Le spese di parte corrente sono previste in poco meno di 208 milioni, con una riduzione di 19 milioni di euro circa. rispetto all’assestato 2019. Questi i maggiori stanziamenti: 680mila euro per le attività culturali (di cui circa mezzo milione per le celebrazioni dantesche) e 150mila euro (per un contributo totale di 1,050 milioni) in ragione dell’attuazione di accordo sindacale per la riorganizzazione dell’organico e della riduzione di sponsorizzazioni. Vengono stanziati 444mila euro in più per il diritto allo studio, tenuto conto della gara da effettuarsi nel 2020 per il servizio di educatori. Ai servizi sociali vengono assegnati maggiori stanziamenti per 130mila euro a fronte dell’aumento del fabbisogno e del contestuale calo dei trasferimenti regionali a valere sul fondo povertà. Per quanto riguarda i lavori pubblici, sono previsti investimenti per 57 milioni di euro.