L’azienda che per 11 anni si è occupata di portare via i veicoli aveva chiesto 220mila euro a Palazzo Merlato. L’atto di transazione chiude la faccenda con meno della metà
La fattura è stata inviata circa un anno fa al Comune: un conto del tutto inaspettato per l’amministrazione. Un’istruttoria interna avviata dai tecnici ha consentito «di stabilire che le prestazioni erano state effettivamente rese e che l’impresa, da anni regolarmente retribuita per analoghe attività di “rimozione e custodia di veicoli sequestrati”». L’azienda non aveva però inviato al Comune le periodiche richieste di pagamento delle “prestazioni di rimozione e custodia di veicoli non sequestrati”, inviando tutto in un’unica soluzione.
Pur sottolineando che le prestazioni erano state effettivamente svolte, Palazzo Merlato ha contestato circa metà della richiesta perché ormai non si trovavano più i verbali delle varie rimozioni, ovvero quelle che di fatto sono le “pezze giustificative” per le operazioni di rimozione dei veicoli. Il Comune è stato così citato per 102.588 euro. L’amministrazione si è costituita in giudizio, puntando sulla prescrizione quinquennale dei crediti o per l’intervenuta rinuncia. Il contenzioso si è però risolto lo scorso 26 settembre quando l’azienda ha proposto l’atto di transazione approvato nei giorni scorsi dall’amministrazione. Il tutto si chiuderà con meno di 90mila euro.