La soglia imposta dall’Europa sarebbe 25 ma è una misura a cui non arrivano le “poverazze” dell’Alto Adriatico. L’assessore Mammi: «Studi scientifici dimostrano che il prelievo di taglie minori non ha inciso sulla riproduzione dei bivalvi»
La proroga sarebbe vitale per l’economia della pesca regionale dal momento che l’Ue ha fissato come soglia minima per il prelievo dei molluschi 25 millimetri, una taglia troppo alta per le venus gallina disponibili nelle nostre acque.
«Come già fatto negli anni scorsi – evidenzia Mammi –, siamo pronti a chiedere l’intervento di Bruxelles per salvare la taglia minima per il prelievo delle cosiddette ‘Poverazze’ dell’Adriatico. Come dimostrano gli studi scientifici effettuati in questi anni, la deroga non ha inciso negativamente sulla riproduzione dei bivalvi e sull’ecosistema marino, grazie anche alle azioni ambientali e di sostenibilità dei nostri pescatori. Si tratta di un risultato molto importante per l’economia ittica del territorio regionale: la mancata deroga avrebbe assestato infatti un duro colpo al comparto già colpito dalla pandemia e dalla chiusura dell’Horeca e dai recenti fenomeni di anossia che hanno interessato alcune porzioni di mare dove viene praticata l’acquacoltura».
In Emilia-Romagna la flotta delle imbarcazioni con draga idraulica è composta da 54 unità di cui 18 iscritte al compartimento marittimo di Ravenna e 36 a quello di Rimini, rispettivamente organizzate in due Consorzi di gestione molluschi.