Record di esportazioni nei primi sei mesi del 2022 per le imprese della provincia

In crescita del 32 percento. In valore assoluto meglio anche degli anni pre Covid. In aumento i flussi verso la Russia

Tyra Rosetti MarinoContinua il trend positivo delle esportazioni delle imprese ravennati; nel confronto con lo stesso periodo dell’anno precedente, quelle del primo semestre 2022 si chiudono con una ulteriore crescita a due cifre, pari al +32%, secondo gli indicatori del commercio internazionale, elaborati dall’Osservatorio economico della Camera di commercio di Ravenna sulla base delle informazioni provvisorie diffuse da Istat.

Alla corsa dei valori delle esportazioni, rilevate a prezzi correnti, hanno contribuito in buona parte anche i forti aumenti di materie prime e semilavorati importati che si sono riversati sui prezzi industriali ed alla produzione dei prodotti esportati, però non nella stessa misura.

Complessivamente, le esportazioni delle imprese ravennati sono salite a quasi 3.188 milioni di euro toccando il nuovo massimo della serie storica dei corrispondenti semestri, analizzati dal 2010; l’aumento tendenziale vale circa 773,49 milioni di euro in più rispetto all’analogo periodo dello scorso anno. Inoltre, l’ammontare complessivo risulta in crescita anche rispetto ai precedenti ed equivalenti periodi pre-Covid: le esportazioni ravennati sono state superiori del 35,6%, in termini di variazione percentuale, rispetto all’identico semestre del 2019, vale a dire quasi 836,5 milioni in più di quanto realizzato nel 2019. Il marcato incremento si evidenzia anche rispetto al gennaio-giugno del 2018 (+49%) e del 2017 (+55,3%), anni che sono stati molto favorevoli per l’andamento positivo dell’export ravennate.

Inoltre, l’andamento dell’export in provincia di Ravenna è risultato migliore dell’andamento medio del commercio con l’estero rilevato per la regione Emilia-Romagna e per l’Italia, entrambi in decisa modalità positiva (rispettivamente +19,7% e +22,5%, rispetto al gennaio-giugno del 2021; +27,5% per entrambi i territori nei confronti del 2019).

Positivo anche l’andamento congiunturale: rispetto al trimestre di apertura, il secondo del 2022 mette a segno una crescita del valore dell’export provinciale pari a +4,4%, in vistoso rallentamento però dopo la velocità molto più sostenuta, pari a +20,5%, raggiunta dal primo del 2022 rispetto al trimestre precedente (+5,1% l’andamento congiunturale in regione e +11,5%, un po’ meno in declino, mediamente in Italia).

In ambito nazionale, Ravenna è tra le province che registrano le variazioni più elevate; nel primo semestre del 2022, superando la soglia dell’1% dell’export italiano (1,05%), si posiziona al 32° posto nella graduatoria nazionale delle province esportatrici, dopo il 33° raggiunto nel 2021. Inoltre, in termini di crescita, è fra i i migliori risultati in EmiliaRomagna, seconda dopo Parma (+36,1%), con la propria quota sul totale regionale pari al 7,5%.

L’Europa si conferma il mercato fondamentale per l’export provinciale e ne detta la tendenza, ma all’andamento positivo del semestre ha contribuito decisamente un eccezionale incremento dell’export ravennate verso la Danimarca, grazie ad una importante commessa off-shore, collegata agli impianti di estrazione del gas del Nord Europa.

Germania, Francia e Spagna, continuano ad essere i più importanti partner commerciali esteri per le aziende della nostra provincia, con il mercato tedesco al primo posto. Nell’analisi delle aree di sbocco, tra gennaio e giugno del 2022, con la ripresa dei traffici verso il Regno Unito (+12,3% e quota pari al 3%), in incremento anche le vendite verso i Paesi europei non Ue post Brexit (+29,4%, con quota 11%). Rientrano fra gli andamenti positivi le vendite dirette in America del Nord (+26,6%; quota 6,4%); in particolare in quest’ultima area di destinazione, negli Stati Uniti l’export ravennate prosegue la robusta fase ascendente (+35,4%), verso i quali è indirizzato il 5,8% dell’export provinciale, al quinto posto tra i partner commerciali delle imprese ravennati, grazie in particolare ai prodotti della chimica ed ai macchinari e apparecchiature.
In espansione, anche le esportazioni provinciali dirette verso i mercati in Africa settentrionale (+3,1%: quota 2,1%), superata in velocità da quelle verso il Medio Oriente (+26,5%; quota 2%), verso l’Asia Centrale (+51,1 e 0,9%), gli Altri Paesi Africani (+14,8% e 1%) e l’Oceania (+41,9 e quota pari a 0,8%). Non sfuggono invece al segno negativo i traffici ravennati verso l’America centro-meridionale (-18,9%; quota 2,2%) ed in Asia orientale (-11,2%; quota 3,3%), che inverte il trend. All’interno di quest’ultima area, resiste l’export diretto in Cina (+0,8% e quota ridotta a 1,3%); si vendono nei mercati cinesi soprattutto prodotti chimici, macchinari ed apparecchiature.

Nel contesto di una generalizzata e sostenuta ripresa, per quanto riguarda i prodotti esportati, nel primo semestre del 2022, il segno positivo ha prevalso nei settori di maggior specializzazione della provincia di Ravenna. Tra le cinque branche di maggior specializzazione tradizionale, realizza ottimi risultati di crescita l’export della chimica (+44,3%; la cui quota del 21,1% è la più alta del periodo); seguono i prodotti della metallurgia (+42%; con quota pari a 17,5%), l’export degli apparecchi elettrici (+37,6%; quota 9,7%) e dei prodotti alimentari (circa +25%, con incidenza del 13%), che invece nel precedente trimestre avevano fatto registrare una flessione. Tutti e quattro vengono però ancora superati, in questo periodo, dalla punta raggiunta dalla crescita delle esportazioni degli “altri mezzi di trasporto“, con quota del 5% sull’export complessivo, la quasi totalità è da attribuire alla voce “navi ed imbarcazioni (circa il 95% del valore del gruppo merceologico) per l’attività offshore nei paesi nordici, ovvero trattasi di una parte di una mastodontica piattaforma per l’estrazione di gas, diretta nei primi mesi dell’anno verso la Danimarca.

I risultati nel semestre sono molto buoni per le vendite all’estero delle imprese ravennati, ma la crisi energetica, il conflitto in corso, la mancanza di materie prime e il caro-prezzi incombono e la crisi internazionale rischia di far perdere competitività sui mercati dell’estero. Nei primi sei mesi del 2022, le esportazioni delle imprese ravennati verso la Russia in valore sono state pari a circa 45 milioni di euro e, rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente, sono aumentate del +14%; la quota di export ravennate destinata ai mercati russi, si mantiene sull’1,4%, in calo rispetto al gennaio-giugno 2021 (1,6%), sia nei confronti dello stesso periodo del 2020 quando era 1,5%. Fra gennaio e giugno 2022, i principali prodotti esportati in Russia sono stati: prodotti in metallo (esclusi macchinari e attrezzature) ed i prodotti alimentari. Le esportazioni delle imprese ravennati verso l’Ucraina, in valore, sono state pari a circa 3,2 milioni di euro e, rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente, sono sprofondate del -54%. La quota di export ravennate destinata ai mercati ucraini, si mantiene bassissima sullo 0,1% ed in calo rispetto all’analogo periodo del 2021 (0,3%). Fra gennaio e giugno 2022, sono stati principalmente esportati in Ucraina i prodotti alimentari, i prodotti chimici e le bevande.

NATURASI BILLB SEMI FAVE PISELLI 17 – 26 05 24
RFM 2024 PUNTI DIFFUSIONE AZIENDE BILLB 14 05 – 08 07 24
CONAD INSTAGRAM BILLB 01 01 – 31 12 24