Il Comune di Ravenna chiederà gli stessi ristori di Piombino, ma al momento la legge non prevede ristori
Lo scenario delle cosiddette royalties a favore dei comuni – ha spiegato l’assessora Annagiulia Randi in consiglio comunale – è regolato dalla legge 99/2009. In buona sostanza i benefici possono essere ottenuti solo dai residenti nei comuni dove si producono idrocarburi (ad esempio l’estrazione di gas a terra) mentre le attività di rigassificazione non rientrano tra quelle tenute al pagamento di ristori. La Regione Veneto vinse un ricorso ma un emendamento, poi inglobato dal decreto Sblocca Italia del 2014, tornò a ribadire lo scenario della legge 99.
L’esempio è la Basilicata: i cittadini hanno delle card con cui possono fare il pieno al distributore con agevolazioni per via delle estrazioni on shore. Per questo solo un intervento legislativo potrà cambiare lo scenario, stesso discorso che vale per Piombino. La città toscana è più avanti con i tempi e si potrebbe arrivare a una definizione nei prossimi mesi.
La giunta comunale di Ravenna ha chiesto che gli eventuali ristori da destinare a Piombino vengano replicati per Ravenna, anche se nel caso della città toscana gli sconti in bolletta (eventuali) sono previsti solo a fronte dei 3 anni in cui il rigassificatore resterà ancorato al porto.
Intanto è stato approvato il quadro delle cosiddette compensazioni e mitigazioni, opere pubbliche a carico di Snam. Per quantificare il valore si è fatto come se si applicasse la legge Marzano anche se non è questo il caso di competenza: il valore delle compensazione è l’uno percento del valore del progetto e in questo caso significa 10 milioni di euro