Cmc scende in piazza: «La crisi di governo rovina le trattative del concordato»

Il 18 luglio a Ravenna, ci sarà anche Legacoop, per chiedere a prefetto e sindaco di arrivare a una proposta concreta: risolvere la crisi (1,6 miliardi di esposizione alla richiesta della procedura concorsuale nel 2018) attraverso l’individuazione di un partner industriale col supporto finanziario di capitale pubblico

StampaLa Cmc di Ravenna lamenta che la crisi di governo in atto rischia di rovinare le trattative commerciali nell’ambito della procedura di concordato. La Cooperativa muratori cementisti scende in piazza: i sindacati Feneal-Uil, Filca-Cisl e Fillea-Cgil, unitamente alla Rsu e all’assemblea dei lavoratori, proclamano al fine di sostenere una risoluzione positiva della vertenza in atto un’iniziativa di presidio per lunedì 18 luglio alle 10 in piazza del Popolo a Ravenna.

«Le trattative in corso di definizione, che coinvolgono importanti partner industriali nonché le stesse istituzioni governative – scrive il colosso di via Trieste che ha ottenuto il concordato a maggio del 2020 per ristrutturarsi da un’esposizione complessiva di 1,6 miliardi di euro –, rischiano di concludersi prematuramente a causa dell’inevitabile stallo prodotto dalle circostanze governative. Verrebbe vanificata così un’intensa attività, complessa e molto difficile, in atto da diversi mesi, che vede un importante appuntamento stabilito dalla riunione convocata per il giorno 20 luglio dal ministero dello Sviluppo, su richiesta espressa della Regione Emilia-Romagna e del Comune di Ravenna».

Le trattative mirano a consentire la salvaguardia e la prosecuzione delle attività produttive di una delle più grandi cooperative del settore delle costruzioni, presente sul mercato da oltre 121 anni. Una società che ancora oggi opera in Italia ed all’estero, eseguendo un portafoglio lavori di un miliardo, coinvolgendo nei propri cantieri oltre 3.800 lavoratori (meno della metà rispetto ai tempi pre concordato), generando un indotto di 15mila piccole e medie imprese.

Giovanni Monti, presidente di Legacoop Emilia-Romagna, e Mario Mazzotti, presidente di Legacoop Romagna, saranno in piazza del Popolo a Ravenna: «Crea grande preoccupazione tra i soci, i lavoratori e le imprese dell’indotto lo stallo nel lavoro avviato da mesi, col diretto supporto dei Ministeri competenti e di Invitalia, per risolvere la crisi attraverso l’individuazione di un partner industriale forte col supporto finanziario di capitale pubblico. Lasciare andare Cmc alla deriva, oltre agli insopportabili costi sociali che comporterebbe, costerebbe all’erario molto di più di un intervento diretto, basti pensare ai tanti lavori che Cmc sta svolgendo in Italia e, in particolare, in Sicilia, che si bloccherebbero e richiederebbero ulteriore finanza per ripartire. Chiediamo al governo di fare per Cmc quello che è stato fatto per altre grandi imprese del settore colpite negli anni scorsi da gravissime crisi aziendali. Il Governo deve procedere a una operazione di salvataggio dell’impresa, garantendo i partner industriali che saranno nella partita sulla tenuta finanziaria ed economica dell’operazione».

 

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