Le previsioni per il 2022 sono in linea con i numeri dei 12 mesi precedenti e ipotizzano un aumento dei prezzi medi del 2,9 percento nel capoluogo
I lavori si sono aperti con una breve introduzione di Ivano Venturini, presidente provinciale e regionale di Fimaa Confcommercio, sull’importante e attualissimo valore dell’immobile come bene rifugio: «Investire in immobili ha una doppia redditività: quella determinata dall’entrata mensile dell’affitto e l’altra, che consiste nella rivalutazione del bene con conseguente “riparo” dall’inflazione». Venturini ha ricordato l’ancora vivace richiesta di compravendite e locazioni, ad opera di compratori sempre più esigenti ed informati (in particolar modo sulle tematiche del risparmio energetico e dell’ecosostenibilità, il che incentiva anche la vendita di immobili nuovi su carta) e la mission di Fimaa dedicata all’etica della compravendita, intesa prima di ogni altra cosa come rapporto umano.
La parola è passata poi al docente dell’Università di Bologna Stefano Stanzani che ha analizzato il notevole aumento di scambi abitativi avvenuto nei primi sei mesi dell’anno, anche se con percentuali più ridotte rispetto al 2021: 12,6 percento in città e 6,7 nei comuni non capoluogo (+9,4 nell’intera provincia). Se nel terzo e quarto trimestre dell’anno 2022 si scambiassero tante abitazioni quante ne furono scambiate nella seconda parte del 2021, gli scambi residenziali 2022 in città risulterebbero 3.210 (contro i 3.028 dello scorso anno; +6 percento), mentre negli altri comuni si arriverebbe a 3.643 scambi (+3,2 percento).
A Ravenna, invece, si sono evidenziate nel 2021, tra le zone a migliore dinamicità in rapporto allo stock abitativo esistente Porto – Bassette, Fornace Zarattini, Casalborsetti; mentre, all’opposto, un mercato più statico si è registrato a Borgo San Rocco, Zona Rurale e frazioni minori, Centro storico e Borgo Montone. Da notare come il Centro storico, fino al 2019 nelle prime posizioni in graduatoria, sia slittato indietro, a testimoniare una probabile maggiore ricerca da parte della domanda di spazi verdi e meno caotici.
Considerando le zone più significative dal punto di vista del numero di scambi (quota percentuale superiore al 10% di scambi del Comune) le zone con il maggior indice di intensità sono dunque state Lido Adriano – Lido di Dante (12,6% compravendite sul totale e indicatore di intensità pari a 3,94%), la Cintura alla zona centrale (14,7% con indice di intensità pari a 2,87%) e Borgo San Rocco – Stadio – Tribunale (16,9% di scambi e indicatore di intensità al 2,77%).
Anche se nel 2021 il dato favorevole delle quantità scambiate non si accompagna ad aumenti tendenziali dei prezzi medi di vendita, per il 2022 si registra, in base ai dati preliminari raccolti dalla rilevazione, una ripresa dei prezzi medi: +2,9% nel capoluogo e dell’1% nei comuni minori della provincia rispetto al 2020: in tal modo, i prezzi del 2022 risulterebbero superiori ai dati registrati nel 2004 del 13,4% in città e di oltre il 6% nei comuni minori della Provincia (rispetto al 2011, anno del picco massimo rilevato, l’indice 2021 risulta rispettivamente -4,4% e -7,7%).
Oltre al cambio casa che ha caratterizzato il mercato negli scorsi anni, prevalentemente causato dalla nuova percezione degli spazi domestici data dalla pandemia e dalla necessità di vivere pienamente la casa (le caratteristiche principalmente richieste dai potenziali compratori sono: spazio privato all’aperto, terrazzo o giardino; aumento della superficie abitabile a disposizione, rispetto alla abitazione attuale, contesto, buona esposizione, luminosità e risparmio energetico), è in costante aumento la ricerca dell’immobile residenziale come investimento.