Figliuolo a Confcooperative: «Completo ristoro dei danni delle attività produttive»

Videomessaggio del commissario alla ricostruzione post alluvione in Romagna all’assemblea generale locale dell’associazione di categoria

FigliuoloIl commissario alla ricostruzione post alluvione in Romagna, il generale Francesco Paolo Figliuolo, è intervenuto con un video messaggio all’assemblea annuale di Confcooperative Romagna a Cesena nel pomeriggio di oggi, 16 ottobre., con circa 300 persone presenti «È in dirittura di arrivo l’ordinanza per le imprese agricole e non agricole. Questa ordinanza è stata già presentata al ministero dell’Agricoltura per un parere. Da questa ordinanza si desumerà chiaramente che il Commissario, con successive decretazioni, arriverà fino al completo ristoro dei danni subiti dalle attività produttive».

Figliuolo ha ribadito che la strategia della struttura commissariale si è mossa immediatamente per mettere in sicurezza il territorio ed erogare i ristori per le attività urgenti. «Si tratta per il 2023 di 289 milioni di euro cui si aggiungeranno nel 2024 altri 113 milioni di euro. Parliamo di opere fatte subito dopo l’alluvione o ancora in corso di attuazione o che sono in progettazione e vedranno la luce e l’esecuzione nel 2024. Ci sono poi gli interventi che ci faranno uscire dall’emergenza e avviare la ricostruzione: un perimetro finanziario di oltre 1 miliardo e 132 milioni di euro che sono nella disponibilità del Commissario».

Nei prossimi giorni sarà emanata quella che viene definita «ordinanza pilota» per la difesa dell’assetto idraulico e la messa in sicurezza dei corsi d’acqua e ha confermato che l’attenzione Commissariale è indirizzata anche alla ricostruzione privata.

Il presidente Mauro Neri ha ribadito più volte la necessità del territorio di avviare una ricostruzione che pensi alle abitazioni private e alle imprese ma anche alle infrastrutture e ai progetti necessari per rilanciare il tessuto socio-economico di collina e montagna che, a causa delle frane, rischia di essere definitivamente abbandonato dalla popolazione.

«È necessario che le istituzioni intervengano incentivando chi vuole abitare e lavorare in quelle zone, azzerando il divario infrastrutturale e digitale rispetto alle altre zone – ha spiegato il Presidente Neri -. Da parte nostra garantiamo un particolare impegno nella promozione di cooperative di comunità, avviate da chi vive nei territori che rischiano lo spopolamento, con l’obiettivo di creare opportunità di sviluppo per contrastare il declino economico, sociale e demografico, oltre che rivitalizzare la speranza nel futuro».

Confcooperative Romagna rappresenta 536 cooperative nelle province di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini e rappresenta 160.000 soci cooperatori e cooperatrici, un totale di oltre 40.000 persone occupate e un valore della produzione di oltre 8,2 miliardi di euro.

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