Coldiretti da Ravenna a Bruxelles alla manifestazione per sostenere gli agricoltori

L’associazione di categoria chiede risposte tempestive alle necessità delle aziende «e scardinare quei regolamenti che non hanno senso»

Coldiretti A BruxellesAnche una delegazione di Coldiretti Ravenna era presente a Bruxelles stamani, 26 febbraio, alla manifestazione degli agricoltori scesi in piazza con un corteo che dalla stazione Luxembourg ha raggiunto Rue de la Loi, a pochi passi dal Parlamento europeo, in occasione del Consiglio dei Ministri agricoli sulla proposta di semplificazione della Pac, la politica agricola comunitaria. Da Ravenna erano presenti il presidente provinciale Nicola Dalmonte e il delegato provinciale Giovani Impresa Marco Sforzini.

Coldiretti Ravenna A BruxellesAlcune delle proposte del piano presentato da Coldiretti sono: stop all’invasione di cibo straniero, alla burocrazia e all’aumento dei costi che danneggiano gli agricoltori italiani; incrementare gli aiuti alle aziende per contrastare la crisi e l’aumento dei tassi di interesse; garantire una moratoria sui debiti; rafforzare la direttiva europea contro le pratiche sleali e cancellare definitivamente l’obbligo dei terreni incolti.

«Nel mirino – spiega Dalmonte – anche l’import selvaggio di prodotti da fuori dei confini Ue che non rispettano i nostri stessi standard garantendo il principio di reciprocità delle regole, poiché non possiamo più sopportare questa concorrenza sleale, che mette a rischio la salute dei cittadini e la sopravvivenza delle imprese agricole. Occorre lavorare per aumentare la produzione agricola agendo sul fronte dell’innovazione, con nuove tecnologie di miglioramento genetico per recuperare le produzioni in termini non solo di sostenibilità, ma anche in termini quantitativi e su quello dei contratti di filiera, fondamentali per aumentare il livello di aggregazione dell’offerta, caratterizzando e valorizzando qualitativamente il prodotto nazionale».  Il valore delle importazioni agroalimentari dall’estero nel 2023 hanno raggiunto il record di 65 miliardi di euro. Prodotti spesso provenienti da Paesi che non aderiscono alle stesse regole di sicurezza alimentare e ambientale e di rispetto dei diritti dei lavoratori.

Il prodotto simbolo è il grano. In Italia nel 2023 sono più che raddoppiate per un totale di ben oltre il miliardo di chili – denuncia la Coldiretti – le importazioni di cereale dal Canada trattato con glifosato secondo modalità vietate a livello nazionale. Ma se il Paese dell’acero resta il primo fornitore, la vera invasione che ha segnato il 2023 è quella di grano russo e turco aumentati rispettivamente del +1164% e del +798% secondo un’analisi pubblicata dal Centro Studi Divulga. Un fenomeno mai registrato nella storia del nostro Paese, che ha fatto calare in maniera significativa le quotazioni del prodotto italiano.

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