I dati di un report della Regione analizzati dalla Cisl: per le altre due province della Romagna invece si prevede un aumento
Per la provincia di Ravenna sono di particolare interesse le fasce di età perché nella fascia di età 0-19 anni si passerebbe da una incidenza attuale del 16,67 percento al 14,69, mentre la fascia 20-64 anni passerebbe dal 57,58 al 53,94. Particolare attenzione alle fasce 65-79 anni e 80 e oltre che aumenterebbero l’incisione attuale rispettivamente dal 16,50 al 22,12 e dal 9,25 al 11,87.
In complesso in Romagna è atteso un aumento della popolazione dell’1,16 percento (al -2 percento di Ravenna si contrappongono Forlì-Cesena con 0,57 e Rimini con 3,4), ma concentrato soprattutto nelle fasce di età più alte. «Questo fenomeno – afferma il segretario generale della Cisl Romagna, Francesco Marinelli – solleva importanti questioni riguardo alla capacità dei sistemi sanitari, assistenziali e sociali di rispondere alle esigenze di una popolazione più anziana, così come pone sfide economiche e sociali legate al mercato del lavoro».
Analizzando i dati del decennio 2012-2022 si nota un leggero aumento della popolazione nel territorio romagnolo, pari allo 0,3 percento. Aumento non uniforme: Ravenna e Forlì-Cesena hanno registrato rispettivamente un calo dello 0,88 e dello 0,62, mentre Rimini ha visto un incremento del 2,8. Ciò ha portato la popolazione romagnola da 1.111.928 a 1.115.293 abitanti.
Di particolare interesse è l’analisi delle fasce d’età. In tutte e tre le province si è verificato un calo dei giovani nella fascia di età 0-19, passando da 195.014 nel 2012 a 190.431 nel 2022, con un’incidenza sulla popolazione nel 2022 pari al 17,07. Anche nella fascia 20-64 anni si è registrato un calo, con un’incidenza del 58,12. Risulta invece significativo l’aumento dell’incidenza della popolazione nelle fasce 64-79 anni e 80 e oltre, passando rispettivamente dal 15,55 al 16,28 nella prima fascia e dal 7,21 all’8,53 nella seconda.
«Le proiezioni demografiche per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini suscitano legittime preoccupazioni riguardo all’aumento della popolazione anziana – dichiara Marinelli –. Le tendenze evidenziano un invecchiamento significativo della popolazione in tutte e tre le province, con l’incidenza della popolazione over 65 che è aumentata dal 22.76 percento del 2012 all’attuale 24,81 e si prevede che raggiungerà il 31,8 nel 2042. Diventa quindi imperativo sviluppare e implementare politiche e interventi mirati per garantire un adeguato supporto e una migliore qualità di vita per gli anziani, affrontando così le sfide demografiche in atto».
I dati sollevano importanti considerazioni anche sul futuro del mercato del lavoro. «La diminuzione della forza lavoro potrebbe influenzare la produttività e la competitività delle imprese, mentre la mancanza di nuove entrate nel mercato del lavoro potrebbe compromettere la crescita economica a lungo termine. È essenziale adottare politiche e programmi mirati per affrontare questi problemi, promuovendo l’occupazione giovanile, investendo nell’istruzione e nella formazione professionale e creando opportunità lavorative».