Camera di Commercio: «Nel 2023 l’economia ravennate ha frenato»

Tensioni geo-politiche e alluvione tra le ragioni del rallentamento accertato dai dati

Economia E FinanzaL’economia ravennate frena nel 2023. È quanto emerge dall’Osservatorio dell’economia della Camera di commercio che evidenzia un peggioramento dei giudizi sugli ordini, un aumento delle attese sulla produzione e una valutazione di lieve decumulo delle scorte. La frenata, secondo la Camera di Commercio, è condizionata in particolare dall’acuirsi delle tensioni geo-politiche, dalle condizioni finanziarie sfavorevoli per famiglie ed imprese e dalle pesanti conseguenze derivate da eventi climatici eccezionali, prima fra tutti l’alluvione dello scorso mese di maggio.

Per l’Industria manifatturiera la produzione si assesta a +3,9% con ordini che non superano il +1,6%; nelle Costruzioni il volume d’affari registra un -0,2%, mentre nel Commercio al dettaglio le vendite, sospinte da una inflazione ancora non del tutto assorbita, fanno registrare un +2%. Il trend di crescita del valore aggiunto ravennate per il 2023 (+0,4%) rimane sotto a quanto previsto per l’Emilia-Romagna (+0,9%) e per l’Italia (+0,7), mentre per il 2024 (+0,6%) appare perfettamente in linea con quanto previsto in regione (+0,6%) e supererà di qualche decimale la media italiana (+0,4%).

Per l’Industria manifatturiera ravennate il volume della produzione realizza un tendenziale +3,9% (contro il +6,6% del 2022); anche sul versante della domanda si registrano deboli valori positivi rispetto ad un anno fa (+1,6% per gli ordini complessivi; era +6,2%) ed il maggior rallentamento si rileva per la componente estera (appena un +0,1%, rispetto al 2022, e l’anno prima era un robusto +6,6%). Si abbassano sia il periodo di produzione assicurata dagli ordini (da 14,6 settimane a 12,4 di fine 2023) che il tasso di utilizzo degli impianti (da 81,3% a 77,3%), con tutte le difficoltà da scontare del post-alluvione. In affanno l’Artigianato manifatturiero, sia sul fronte dei volumi produttivi (-0,6%), sia per i risultati del processo di acquisizione degli ordini (-1,3%) e l’anno precedente entrambi i risultati erano ampiamente positivi. Ben lontano dal risultato del 2022 (+5,1%) il comparto delle costruzioni registra un risultato medio negativo del fatturato nominale (-0,2%). Per il Commercio al dettaglio, come detto, le vendite risultano in moderato recupero (+2%), diffuso generalmente tra quasi tutte le tipologie analizzate (più penalizzata la piccola distribuzione), con una crescita media annuale superiore a quella del 2022, tenendo conto degli effetti inflattivi in graduale rientro.

Calano, rispetto ai risultati record conseguiti nel 2022, le esportazioni (-8,7%), in particolare quelle dirette verso i Paesi UE, su cui pesano le difficoltà di Germania, Francia e Spagna, si attende però, in una visione ottimistica,  un miglioramento dei traffici ravennati sui mercati esteri (+2,1) per l’anno in corso.

Cresce la richiesta di cassa integrazione (+68,2%) da parte delle imprese ed, in particolare, la richiesta di CIG ordinaria, soprattutto nel 3° e 4° trimestre 2023.
Nel 2022 l’occupazione aveva avuto un andamento in positivo (+0,4%), tendenza che, secondo le proiezioni di Prometeia, prosegue anche nel 2023 (+0,3%). La crescita degli occupati in provincia di Ravenna è prevista anche quest’anno e con un rafforzamento del ritmo (+0,5%).

«Il costante aggiornamento e l’analisi sulle condizioni dell’economia ravennate sono cruciali per contribuire a disegnare e suggerire le misure più appropriate per una maggiore crescita economica”. Così Giorgio Guberti, presidente della Camera di commercio di Ferrara e Ravenna, che ha aggiunto: “Le imprese, per la Camera di commercio, sono al centro di un sistema di valori, non soltanto economici. Esse sono veicoli di crescita, di innovazione, di formazione, di cultura e di integrazione, ma sono anche agenti di libertà perché generano ricchezza e benessere diffuso. Occorre, dunque, affiancare le nostre imprese, sviluppando un contesto favorevole a farle crescere ed a esaltarne la capacità di trainare la ripresa economica, a cominciare dal creare una buona mobilità, investendo sulla sostenibilità e sbloccando opere attese da vent’anni anni, condivise con i territori e tutte le forze sociali. Due i driver di sviluppo prioritari per la Camera di commercio, valorizzare i giovani, risorsa essenziale per lo sviluppo sociale ed economico del territorio, accorciando la distanza tra loro e il mondo del lavoro e dell’impresa, e l’attivazione della Zona Logistica Semplificata, un volano di sviluppo per l’intero contesto produttivo, finalizzato a portare semplificazioni e incentivi per il sistema imprenditoriale, e attrazione di investimenti che diano impulso economico e logistico al territorio e stimolo al sistema portuale ed ai traffici mercantili marittimi. Un passaggio fondamentale per dare uno slancio alla crescita e alla fiducia, per generare valore pubblico e per  creare quelle condizioni affichè gli imprenditori possano fare al meglio quello che sanno fare, sentendosi meno soli».

 

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