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    Categoria: politica

Di Marco: «Fermo le macchine in attesa di esiti della concertazione»

Dopo lo scontro istituzionale il presidente AP sospende la richiesta di approvazione del piano di rimodulazione per scavi fondali e banchine

Galliano Di Marco fa un passo indietro rispetto all’esigenza di approvazione entro breve termine da parte del Comitato Portuale del piano di rimodulazione del cosiddetto “progettone“ per interventi infrastrutturali di riqualificazione dello scalo di Ravenna.

Il presidente dell’ente porto, nel ricostruire il percorso che ha modificato il progetto originario – arenatosi fra ostacoli procedurali, amministrativi e legali e un progressivo logoramento dei rapporti fra l’iniziativa dell’Autorità Portuale e i vari soggetti pubblici e privati portatori d’interesse del sistema portuale – sospende  la tempistica che aveva ipotizzato per continuare spedito con il nuovo piano di approfondimento dei fondali e della ristrutturazione delle banchine. Questo per consentire – sottolinea Di Marco – la «necessaria concertazione fa le istituzioni».

In una nota inviata ai giornali (la versione integrale nei documenti allegati) il presidente  dell’Autorità Portuale spiega infatti: «Il 21 ottobre scorso, in Comitato Portuale, sono state illustrate le due possibili ipotesi di Rimodulazione del Progetto “Hub” aprendo una discussione, durata oltre due ore per coloro che sono rimasti fino al termine del Comitato, finalizzata ad acquisire ogni elemento utile nella consapevolezza che, come detto, non sarebbe comunque stata assunta alcuna formale decisione in quella sede. Ora, alla luce di quanto emerso nelle ultime ore dalla stampa, pur continuando a voler lavorare nell’esclusivo interesse del porto di Ravenna e del suo sviluppo economico, sociale ed ambientale, sul fronte della Rimodulazione fermo le macchine in attesa degli esiti della necessaria concertazione con le Istituzioni e della quale il Sindaco, in veste di loro rappresentante, informerà poi i cittadini».

 

«Sono e rimango a disposizione delle Istituzioni, delle varie Associazioni e dei Comitati civici – conclude Di Marco – per chiarire ed illustrare ogni profilo delle soluzioni vagliate in questi mesi con il prezioso contributo delle strutture ministeriali competenti (Ministero dell’Ambiente, Ministero delle Infrastrutture, DIPE, Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici e Provveditorato) nel corso di numerosi e costruttivi incontri, dei quali mai nessuna istituzione locale è stata tenuta all’oscuro. Fino alla fine del mio mandato, il mio impegno continuerà ad essere massimo per consentire al Porto di mantenere ed implementare il ruolo strategico che gli compete».