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    Categoria: politica

E il Partito democratico candida a sindaco il segretario provinciale

Dopo la tragica scomparsa di Liverani si continua nel segno
dell’unità: tocca al cervese De Pascale. Entra già in giunta Fagnani?

L’ufficialità arriverà mercoledì 9 dicembre, in occasione della direzione comunale appositamente convocata, ma l’esito è ormai certo. A correre per la carica di sindaco di Ravenna per il Pd, dopo la tragica e improvvisa scomparsa di Enrico Liverani lo scorso 20 novembre, sarà il segretario provinciale del partito, Michele De Pascale. Una candidatura che non era mai stata nei suoi programmi, ma che ora, secondo il gruppo dirigente del Pd, diventa necessaria per portare avanti il progetto di ricambio generazionale nel partito e nell’Amministrazione ravennate che era stato affidato a Liverani.

Dopo il dramma, il partito sta reagendo in modo compatto, serrando i ranghi di fronte a una situazione inedita e percepita come emergenziale. Sicuramente senza precedenti. Bene prioritario, come del resto aveva già detto il sindaco Fabrizio Matteucci nell’orazione funebre per Liverani, è considerato l’unità del partito, per cui sono arrivati elogi anche dal piano regionale e nazionale del Pd, per altro tutto presente in massa alle esequie di Liverani. E da lì, dai big di ogni parte, sarebbe arrivata la benedizione al gruppo dirigente locale, lasciato libero di individuare la strada più adeguata. E la scelta sarà appunto quella di candidare a Palazzo Merlato il cervese De Pascale, appena trent’anni, segretario da due.

Se non ci sono ancora dichiarazioni ufficiali, le parole del suo vice, il coordinatore della segreteria Roberto Fagnani, non lasciano adito a molti dubbi: «Credo che Michele abbia tutte le caratteristiche per ricoprire il ruolo». Per Fagnani invece, oggi presidente di Azimut, voci di corridoio parlano di un suo possibile ingresso in giunta nel ruolo di assessore, a sostituire il compianto Enrico Liverani, per quanto su questo il renziano vice segretario oggi non dica altro che: «Al momento sono totalmente concentrato sull’individuazione del candidato sindaco».

È in effetti lui, che sarebbe dovuto essere peraltro il coordinatore della campagna elettorale di Liverani, a condurre, insieme al segretario comunale Gianandrea Baroncini e all’assessore alla Cultura Ouidad Bakkali (molto vicina a Liverani), i colloqui con vari esponenti del partito. Colloqui, come si diceva, da cui esce una visione più unanime rispetto a quella di qualche mese fa e da cui emergerebbe soprattutto l’esigenza di proseguire la strada intrapresa. Dunque niente primarie e un candidato unitario, giovane, di discontinuità rispetto all’Amministrazione uscente ma interno al partito, più vicino agli ex Ds che agli ex Margherita, che fu bersaniano ma che non è certo antirenziano. Tutte caratteristiche che de Pascale ha e che, agli occhi del partito, mettono in secondo piano le eventuali debolezze di fronte a un elettorato più vasto: il fatto che sia cervese e, soprattutto, che sia un politico di professione. L’obiettivo resta dunque lo stesso: vincere al primo turno insieme a una coalizione.