Scontro Ancisi-Bakkali, il sindaco chiude il caso: «Quelle frasi sono monnezza»

Matteucci prova a mettere la parola fine sulle polemiche
innescate dalle parole razziste del consigliere comunale Lpr

Il sindaco di Ravenna, Fabrizio Matteucci, prova a chiudere definitivamente il caso politico scoppiato dopo le parole dal tono razzista rivolte dal consigliere comunale Alvaro Ancisi (Lpr) all’assessore Ouidad Bakkali, di origini marocchine. Il decano dell’opposizione, durante la commissione consiliare di lunedì, ha fatto riferimenti a presunti problemi di comprensione dovuti alla mancata traduzione di una delibera in marocchino. Bakkali nel suo profilo Facebook ha riportato così le parole di Ancisi: «Non capisce l’italiano? Se non capisce le delibere in italiano le tradurremo in marocchino». Il primo cittadino riporta invece una versione leggermente diversa delle affermazioni di Ancisi: «Non capisce, è scritto qui in italiano, non in marocchino». E il diretto interessato smentisce ma non fornisce quella che a suo giudizio sarebbe la vera frase pronunciata e si limita a dire: «Non ho pronunciato questa frase. Ragion per cui ne discuterò il senso, totalmente inoffensivo, salvo che pronunciare la parola “marocchino” non sia sottoposto a fatwa, appena si avrà l’onestà di riportare e commentare la frase vera».

Matteucci parla di pattume politico: «Ancisi definisce Ouidad la “martire islamica”. Pattume maleodorante. Accosta il nome della Bakkali alla parola “fatwa”. Monnezza. Ancisi non avrà da noi nè comunicati stampa nè querele che ci starebbero abbondantemente. Ancisi, la tua solitudine è nitida».

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