Il commercialista che fece l’impresa: «Ora convinciamo chi non ha votato»

Le prime parole di Alberghini, l’uomo del centrodestra che ha portato
al ballottaggio il Pd. Tra i candidati consiglieri il più votato è Ancisi

Massimiliano Alberghini, ossia il commercialista che fece l’impresa. Portare il candidato del centrosinistra al ballottaggio a Ravenna non era scontato, ma lui ce l’ha fatta. E ora i suoi toni relativamente moderati e pacati (rispetto in particolare a quelli leghisti) dovrebbero convincere i ravennati a non temerlo, e a votare per lui. Per questo è stato scelto: un civico senza tessere di partito, professionista stimato, in grado di portare avanti l’originale tandem Lega-Lista per Ravenna senza spaventare i moderati e attirando quindi su di sé il voto degli scontenti tout-court. Riuscirà nell’impresa non proprio semplicissima?

Lo scarto da colmare è assai vasto perché Alberghini si è fermato al 28 percento. Quasi venti punti in meno del concorrente Michele de Pascale. Un risultato ottenuto come noto da quattro liste a partire dalla Lega Nord che ha raddoppiato i voti rispetto a cinque anni fa (ore è quasi al 15 percento). Il leghista più votato è stato ancora una volta Learco Tavoni, già eletto nel 2011 ma poi dimissionario, con 283 preferenze, davanti alla segretaria provinciale Samantha Gardin (239), Gianfilippo Nicola Rolando (211) e Rosanna Biondi (189). Lista per Ravenna ha invece pagato un dazio assai pesante passando da un 8 percento del 2011 al 6,35 con quasi 2mila voti in meno (vero è che è in generale calata l’affluenza), ma porterà nuovamente in consiglio comunale il decano dell’opposizione Alvaro Ancisi, capace di raccogliere 811 preferenze (staccando gli altri consiglieri uscenti Sirio Stampa, 340 voti, e Nicola Grandi, 263).

Ha di che essere soddisfatto l’altra anima della coalizione, Alberto Ancarani, capolista di Forza Italia (in grado di raccogliere 423 preferenze, quasi la metà del totale, staccando il secondo più votato della lista, Nicola Tritto, fermo a quota 82) che con il 5 percento ha sì dimezzato il voto rispetto al Pdl di cinque anni fa (ma la quarta componente del centrodestra ravennate di oggi, Fratelli d’Italia, ha comunque preso oltre 1.200 voti, con il capolista Alberto Ferrero scelto da 180 persone) ma ha fatto meglio che altrove in Italia.

Tra le prime dichiarazioni di Alberghini il giorno dopo la seguente, su Facebook: «Voglio ringraziare tutti quelli che mi hanno dato fiducia e hanno permesso questo risultato storico per Ravenna. Ma ora viene il bello. Dobbiamo recuperare 14.500 voti di differenza ma 50.000 non hanno esercitato il diritto di voto. Dobbiamo convincerli uno per uno ed essere più efficaci che mai. Insieme ce la possiamo fare».

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