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    Categoria: politica

Le Famiglie tra le deleghe del sindaco Ma non saranno nelle dieci commissioni

Emendamento presentato da Ancisi (Lpr) per aggiungere l’argomento ai Servizi sociali: a favore tutta l’opposizione, maggioranza contraria

Il sindaco aggiunge le Politiche per le famiglie tra le sue deleghe ma la maggioranza vota contro l’inserimento dello stesso tema tra le competenze delle dieci commissioni consiliari istituite per il mandato 2016-21. È l’esito della prima riunione operativa del consiglio comunale a Ravenna, andata in scena il 28 luglio.

A sollevare il tema è stato Alvaro Ancisi, consigliere di Lista per Ravenna e decano dell’opposizione. «Ho proposto il 21 luglio che la Famiglia fosse introdotta tra le competenze della commissione consiliare Servizi sociali, per la sua pregnanza sociale, nel momento attuale, con i servizi alla persona. Sia nell’assetto delle dieci commissioni consiliari e sia tra le deleghe assegnate dal sindaco De Pascale a se stesso e ai suoi assessori era stato compreso tutto lo scibile politico, sociale ed umano, non esclusi giustamente i diritti degli animali. Mancava solo la famiglia, cellula fondamentale di ogni comunità».

L’iniziativa di Ancisi, dopo due ore di discussione in municipio, ha ottenuto un risultato: «Il sindaco, intervenendo nella discussione, ha annunciato che, ritornando sulla sua decisione iniziale del 29 giugno circa le deleghe assegnate all’interno della giunta comunale, avrebbe recuperato quella ignorata sulla famiglia attribuendo a se stesso la delega sulle Politiche per le famiglie».

A quel punto il consigliere di Lpr ha modificato l’emendamento presentato in apertura di seduta inserendo «tal quale le Politiche per le famiglie tra le competenze della commissione Servizi sociali, casa, volontariato e decentramento». Hanno votato a favore tutti i dodici consiglieri di opposizione (Lega Nord, Cambierà, Lista per Ravenna, Ravenna in Comune, Pigna, Forza Italia), il sindaco e la presidente del consiglio comunale si sono astenuti, Pd, Pri, Ama Ravenna e Sinistra per Ravenna hanno votato contro. «Secondo i geni della maggioranza – punge con sarcasmo Ancisi – le politiche delle famiglie ora dovrebbe trattarle solo il sindaco, ma non il consiglio comunale, massimo organo deliberativo del Comune, agli indirizzi del quale il sindaco per legge è obbligato ad attenersi. In sostanza, hanno bocciato se stessi».