Pozzi metano: Sinistra Italiana via dalla giunta se non si discute con i cittadini

Attacco al sindaco Ranalli: «Non siamo stati informati dell’assemblea pubblica, vogliono escludere chi è contrario al progetto Longanesi»

«Usciremo dalla giunta di Lugo in caso non si scelga di intraprendere una discussione democratica con i cittadini a proposito del progetto dei pozzi di estrazione metano dal giacimento Longanesi». Sinistra Italia punta i piedi e mette in guardia il sindaco lughese Davide Ranalli senza mezzi termini.

La nota inviata alla stampa da Si sottolinea la contrarietà del movimento al progetto e accusa il sindaco di non voler far ascoltare ai cittadini chi è contro: «Siamo venuti a sapere dalla stampa dell’assemblea pubblica che si terrà nella sala comunale di Bagnacavallo venerdì 24 febbraio alle 20.30 in cui il sindaco di Bagnacavallo Eleonora Proni e il sindaco di Lugo Davide Ranalli illustreranno il progetto dei pozzi di estrazione del metano Longanesi. Il nostro partito, nonostante sia forza di maggioranza a Lugo, non è stato invitato a partecipare all’assemblea».

A dare notizia della pubblica assemblea era stata nei giorni scorsi una nota inviata alla stampa dall’Unione dei Comuni della Bassa Romagna: «L’assemblea è voluta delle amministrazioni comunali per informare la popolazione e condividere il percorso individuato con la Regione Emilia Romagna per il monitoraggio di tutte le fasi legate alla realizzazione del progetto. Saranno presentati i contenuti, le azioni, il monitoraggio e gli interventi per la sicurezza del territorio».

Sinistra italiana scende nel dettaglio di quanto finora è stato elaborato a proposito del progetto di estrazione: «Gli studi fatti dalla Regione, che è favorevole al progetto, dimostrano che ci sarà un peggioramento della subsidenza, già presente naturalmente sul territorio, e nonostante si cerchi di calcolare l’impatto dell’impianto, dai 3 ai 7 cm di abbassamento del terreno, resta una grande incognita su quello che succederà ad impianto in funzione sulla subsidenza già presente, cioè potrebbe peggiorare ma non è possibile calcolarlo». Si fa riferimento all’esperienza dei pozzi di Alfonsine: «Quegli impianti furono bloccati per la presenza di acqua salata nei terreni causando un danno insanabile. I fondi pattuiti per opere di contenimento idriche non basteranno, le royalties sono fumo negli occhi, non sono stati pensati rimborsi o fondi per danni a strade, edifici o corsi d’acqua». Poi il parallelo con un altro progetto con valore ambientale: «Nella campagna elettorale di Ranalli nel 2014, sia noi di Sel sia il Pd, avevamo contestato l’impianto del Matrix e il suo assenso a realizzarlo piovuto dall’alto. Oggi per lo stesso motivo siamo rimasti soli. Come Sinistra Italiana in tutte le declinazioni nazionali e locali ci opporremo a tale opera».

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