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A Massa Lombarda una mostra sulle foibe. Il sindaco: «Per troppo strumentalizzate»

Organizza l’Anpi: «Occorre superare un punto di vista nazionale e di parte»

Sabato 12 febbraio, alle ore 17, ci sarà l’inaugurazione della mostra documentaria dal titolo “Le Foibe e l’esodo Giuliano-Dalmata”, ospitata dalla Sala del Carmine fino al 27 febbraio. La mostra è organizzata da Anpi per far chiarezza sulle vicende accadute nel confine italo-sloveno durante la Seconda guerra mondiale.

La tragedia delle foibe è una pagina tragica e drammatica che si svolge in uno scenario di immensa violenza che è la Seconda guerra mondiale scatenata dalla Germania nazista e dall’Italia fascista.

Il sindaco di Massa Lombarda, Daniele Bassi, dichiara: «La giornata del ricordo restituisce alla tragedia delle foibe il posto che le spetta nella storia del nostro Paese. Va riconosciuta quella triste pagina, in particolare da parte di chi crede nei valori di libertà, pace e democrazia. Mi onoro di presiedere il Comitato Unitario Antifascista di Massa Lombarda e, sia in questa veste che in qualità di sindaco, considero la mostra proposta dall’Anpi una straordinaria e qualificata occasione per fare chiarezza su tragici fatti che in molti hanno per troppo tempo strumentalizzato. La mostra, che sarà fruibile presso la nostra sala del Carmine dal 11 febbraio, ancora una volta rappresenta le nostre inequivocabili radici antifasciste».

Anche Remondini Mauro, presidente della sezione Anpi di Massa Lombarda e S. Agata sul Santerno, si esprime in merito: «Ora più che mai è necessario superare gli odi e i rancori consumati lungo il confine oggi italo-sloveno, per costruire, nell’ambito del processo di integrazione europea, uno spazio continentale mai più ferito da guerre fratricide. Ma per realizzare questo condivisibile obiettivo occorre perseguire la piena libertà della ricerca storica e il superamento di un punto di vista asfitticamente nazionale e di parte».

La mostra – si legge in una nota dei promotori – «non nega certamente le tremende vicende delle foibe, ma le vuole collocare nella sua corretta dimensione storica che inizia molto prima del settembre 1943. Occorre partire dalla situazione di quell’area prima del 1919 e proseguire con l’annessione italiana dell’Istria e parte della Dalmazia (1919). Poi con l’oppressione fascista della regione (1922-1941) e con l’invasione italiana della Jugoslavia (1941-1943) che sarà la causa della nascita della Resistenza jugoslava; infine, con il corollario della pagina nera dei collaborazionisti italiani all’esercito nazista (1943-45). Il tutto si è verificato in un vortice di estrema violenza. La tragedia dell’esodo giuliano-dalmata del dopoguerra è conseguenza della sconfitta dell’Italia fascista e monarchica e della vittoria dell’esercito di liberazione jugoslavo».

L’esposizione sarà visitabile dall’ 11 al 27 febbraio ai seguenti orari: venerdì 10-12 sabato e domenica 10-12 e 15-18.