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    Categoria: politica

Tagli a Comuni e Province che hanno fondi Pnrr. «Assurdo»

Il presidente delle Province De Pascale contro il Governo

«Che la manovra 2024 con il ritorno dei tagli ai bilanci di Comuni e Province fosse un errore e che mettesse rischio i servizi essenziali ai cittadini e la messa in sicurezza dei territori lo avevamo detto da subito. Ora però con questa scelta del Governo Meloni di far pesare di più i tagli agli enti che stanno attuando progetti del Pnrr siamo all’assurdo».

Lo dichiara il presidente di Upi, Unione delle Province Italiane, il sindaco di Ravenna Michele de Pascale.

Ad infiammare i toni è il parametro di assegnazione dei tagli ai singoli enti locali scritto nella bozza di decreto attuativo preparato dal ministero dell’Economia e anticipato sul Sole 24 Ore del 25 maggio. In pratica, metà dei tagli è misurata in proporzione alle risorse del Pnrr assegnate a ogni amministrazione alla fine del 2023, per cui chi ha più progetti finanziati dal Piano subisce tagli maggiori.

«Come Upi – continua De Pascale – abbiamo da tempo lanciato l’allarme sul fatto che per portare a termine le opere assegnate dal Pnrr Comuni e Province stanno spendendo anche risorse proprie aggiuntive, non stanno certo avendo risparmi. È oggettivamente priva di senso una norma che taglia di più chi proprio in questo anno si troverà a fare uno sforzo straordinario per portare a termine le missioni assegnate e completare le opere».

Continua De Pascale, ribadendo che «la manutenzione del territorio e i servizi alle persone non possono vedere ulteriori tagli di nemmeno un euro. Basta con i tagli agli enti locali».