«L’affissione autorizzata solo negli spazi comuni, non in aula» Dopo essersi picchiati uno parla tramite l’ufficio stampa della Lega Nord
La scuola, attraverso la preside Maria Saragoni, non sminuisce l’episodio – «Il litigio è avvenuto ed è stato pesante, i ragazzi sono venuti alle mani, e su questo lavoreremo come si fa a scuola perché i ragazzi sappiano confrontarsi gestendo le conflittualità» – ma parla di strumentalizzazione e concentra l’attenzione sui permessi concessi allo studente: «Stiamo cercando di capire meglio i contorni dell’autorizzazione: era un sì negli spazi comuni della scuola per alcune vignette approvate ma un no in classe. La successiva rimozione di tutte quelle affisse non è stata una mossa pavida ma i giorni passano e le cose cambiano, così come abbiamo tolto le matite alle finestre e il lutto alla bandiera».
I due alunni sono tornati in classe il giorno successivo, lunedì 12 gennaio: il loro comportamento arriverà di fronte al consiglio di classe e saranno valutati eventuali provvedimenti disciplinari. Il Carroccio – attraverso il consigliere regionale Alan Fabbri e quello provinciale Jacopo Berti – ha poi chiesto che la scuola si scusi con il ragazzo promettendo di fare volantinaggio di fronte ai cancelli fin quando non saranno arrivate le scuse.
Abbiamo potuto rivolgere alcune domande al ragazzo che ha attaccato le vignette solamente in forma scritta ricevendo le risposte con la mediazione dell’ufficio stampa della Lega Nord: a loro che avevano diffuso una nota con la vicenda abbiamo chiesto un recapito del giovane perché avremmo voluto parlare direttamente con lui ma ci è stato risposto che questa era la scelta sua e dei genitori: risposte per iscritto senza divulgare il suo nome (che non avremmo comunque divulgato per rispetto dei ragazzi coinvolti).
Dal suo punto di vista così sono andate le cose: «Dopo l’approvazione dei rappresentanti d’istituto, ho stampato una serie di vignette da sottoporre alla vice preside che ne ha scartate alcune e mi ha dato il consenso per cinque, quelle che hanno scatenato la violenza dei fanatici islamici. Ne ho stampate trenta copie che ho affisso nei corridoi. Mentre ne stavo affiggendo una nella mia classe, una compagna mi ha strappato violentemente di mano il volantino ed intimato di non attaccarlo, apostrofandomi con offese ed ingiurie. Pensavo che non avrebbe fatto i salti di gioia, ma visto che si parla tanto di islam moderato, neanche che avesse una reazione simile. Evidentemente questo islam moderato esiste solo nelle favole». Come avete scelto le vignette? «Sono quelle che hanno mosso gli attentatori al massacro di Parigi, per comunicare che il mondo occidentale non si arrende ad atti terroristici, che le nostre conquiste in termini di diritti umani non si discutono e non sono negoziabili con nessuna altra cultura». E se qualcun altro ne avesse appese altre con sfottò per la religione cattolica: «Per noi nessuna differenza».