X
    Categoria: società

Dieci anni all’ex parroco: «Sentenza esemplare: mai più bambini abusati»

L’associazione “Dalla parte dei minori” parte civile contro Desio «Bene il tribunale, ma ora la Diocesi vigili sui suoi religiosi»

«A chi ci chiede se siamo soddisfatti, rispondiamo che non possiamo esserlo perché a un uomo viene tolta la libertà. La nostra vera soddisfazione è di pensare che, anche grazie al nostro lavoro e a questa sentenza esemplare, un giorno – non troppo lontano – possano non esserci più bambini abusati e maltrattati». Sono queste le prime parole che il presidente dell’associazione “Dalla parte dei Minori”, Daniele Stumpo, ha detto all’uscita del tribunale di Ravenna dopo aver assistito all’ultima udienza del processo – a cui l’associazione era stata ammessa come parte civile – contro l’ex parroco di Casal Borsetti, Giovanni Desio, condannato dalla Gup Antonella Guidomei a 10 anni e 8 mesi di carcere per avere ripetutamente abusato sessualmente almeno 4 ragazzi della sua parrocchia.

«Alla giudice Guidomei – ha detto Stumpo – i 9 anni chiesti dalla Pubblico Ministero, Isabella Cavallari, debbono essere sembrati pochi, per contribuire ad emendare Giovanni Desio dalla sua colpa, tanto che ha ritenuto opportuno infliggergli un anno e mezzo in più che, ripeto, non rappresenta per noi il centro della questione che è e rimane l’azione di prevenzione e di contrasto a tutte le forme di maltrattamento dei minori».

«È per questo motivo – ha proseguito il presidente dell’associazione – che, pur rimanendo in attesa delle motivazioni, reputiamo importante la sentenza del Tribunale di Ravenna che, rispondendo alle sollecitazioni della città, anche da noi rappresentate, ha voluto rendere evidente il vulnus che, con il suo comportamento, il cattivo educatore ed ex sacerdote, ha prodotto nel corpo vivo della comunità che, se pur non rappresentata nel processo dal sindaco e dalla giunta, ha fatto sentire lo stesso tutta la sua indignazione».

«Nel metterci dunque nuovamente a disposizione dei ragazzi offesi e delle loro famiglie per fornire il sostegno, morale e psicologico, di cui avessero bisogno – ha detto ancora Stumpo – ci preme manifestare tutta la nostra approvazione per l’operato del Tribunale ecclesiastico che, rompendo una tradizione di omertà e silenzio, ha voluto evidenziare il nuovo corso di trasparenza e di giustizia attuato con la dimissione dallo stato clericale del Desio. Allo stesso modo, però, vogliamo ribadire alla Diocesi che, pur apprezzando la decisione di costituirsi parte civile nel processo a tutela dell’onorabilità della Comunità dei fedeli e del clero ravennate, riteniamo che non possa sentirsi esonerata dal controllo e dalla vigilanza sull’operato e sul comportamento dei religiosi a lei sottoposti per disciplina e per obbedienza».