Riconosce il presunto rapinatore dell’autogrill al semaforo e inizia il pedinamento mentre il ragazzo aggiorna la centrale operativa
Secondo gli inquirenti (pm Angela Scorza) il 43enne sarebbe il rapinatore che per due volte a distanza di soli cinque giorni (21 e 26 maggio) ha colpito il bar dell’autogrill a volto scoperto minacciando la stessa cassiera con un coltello e racimolando un bottino totale di circa 2.300 euro. La prima volta è entrato verso le 22, ha bevuto un caffè e ha tirato fuori la lama per farsi consegnare i soldi (1.800 euro) ed è fuggito in auto. La seconda è entrato allo stesso orario e la cassiera è andata a nascondersi dopo averlo riconosciuto così che l’uomo ha preso tutto il registratore di cassa abbandonandolo poi vuoto.
Gli agenti della aquadra mobile e della polizia stradale hanno preso le immagini delle telecamere di videosorveglianza, riuscendo a estrapolare i particolari somatici e del vestiario del rapinatore. Due giorni dopo l’ultimo colpo è stato un agente della Stradale, libero dal servizio, a notare in via Ravegnana, un uomo a piedi che assomigliava al rapinatore mentre saliva su una autovettura. I fotogrammi visionati a lungo nelle ultime erano rimasti impressi nella mente del poliziotto e così dalla targa della vettura si è riusciti a dare una prima identità al presunto colpevole raccogliendo poi prove a suo carico.
Si è arrivati così all’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip Antonella Guidomei. Marilli non era rintracciabile fin quando un agente della Mobile, in colonna al semaforo lo ha riconosciuto e ha iniziato un discreto pedinamento con la collaborazione del figlio seduto accanto che telefonicamente aggiornava i colleghi in centrale sugli spostamenti del ricercato mentre il padre guidava. Con il supporto del commissariato di Cesena e della Stradale di Forlì si è arrivati a fermare il 43enne procedendo con l’arresto nella tarda serata del 2 luglio.