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    Categoria: società

Poliziotto fuori servizio con l’aiuto del figlio fa arrestare il ricercato

Riconosce il presunto rapinatore dell’autogrill al semaforo e inizia il pedinamento mentre il ragazzo aggiorna la centrale operativa

Se c’è un uomo in manette perché sospettato di essere l’autore di due rapine a mano armata nell’area di servizio Sant’Eufemia ovest nel tratto di A14 Bis che corre tra Russi e Bagnacavallo è perché due poliziotti in due circostanze diverse non hanno smesso di essere poliziotti fuori dal turno di servizio: uno l’ha riconosciuto mentre ancora si cercava di dare un’identità alle immagine delle telecamere di videsorveglianza e l’altro l’ha riconosciuto quando era già stata emessa un’ordinanza di custodia cautelare ma l’uomo non era rintracciabile. In arresto il 2 luglio scorso è finito un 43enne disoccupato di Imola, Andrea Marilli, al termine di un’operazione condotta da polstrada e squadra mobile in sinergia.

Secondo gli inquirenti (pm Angela Scorza) il 43enne sarebbe il rapinatore che per due volte a distanza di soli cinque giorni (21 e 26 maggio) ha colpito il bar dell’autogrill a volto scoperto minacciando la stessa cassiera con un coltello e racimolando un bottino totale di circa 2.300 euro. La prima volta è entrato verso le 22, ha bevuto un caffè e ha tirato fuori la lama per farsi consegnare i soldi (1.800 euro) ed è fuggito in auto. La seconda è entrato allo stesso orario e la cassiera è andata a nascondersi dopo averlo riconosciuto così che l’uomo ha preso tutto il registratore di cassa abbandonandolo poi vuoto.

Gli agenti della aquadra mobile e della polizia stradale hanno preso le immagini delle telecamere di videosorveglianza, riuscendo a estrapolare i particolari somatici e del vestiario del rapinatore. Due giorni dopo l’ultimo colpo è stato un agente della Stradale, libero dal servizio, a notare in via Ravegnana, un uomo a piedi che assomigliava al rapinatore mentre saliva su una autovettura. I fotogrammi visionati a lungo nelle ultime erano rimasti impressi nella mente del poliziotto e così dalla targa della vettura si è riusciti a dare una prima identità al presunto colpevole raccogliendo poi prove a suo carico.

Si è arrivati così all’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip Antonella Guidomei. Marilli non era rintracciabile fin quando un agente della Mobile, in colonna al semaforo lo ha riconosciuto e ha iniziato un discreto pedinamento con la collaborazione del figlio seduto accanto che telefonicamente aggiornava i colleghi in centrale sugli spostamenti del ricercato mentre il padre guidava. Con il supporto del commissariato di Cesena e della Stradale di Forlì si è arrivati a fermare il 43enne procedendo con l’arresto nella tarda serata del 2 luglio.