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    Categoria: società

«Smontare la gru è costato 28mila euro Centinaia di migliaia per il recupero»

Il sindaco fornisce le cifre. Spese di rimozione a carico di Ap
Il Comune si impegna per trovare i fondi necessari al ripristino

Ci sono voluti 28mila euro per smontare la gru di banchina in darsena a Ravenna, valutata pericolante da una perizia e non ripristinabile sul posto. La spesa è a carico dell’Autorità portuale, proprietaria del manufatto. Il Comune si è impegnato perché ora si proceda, con temi da definire, al recupero e al riposizionamento: qualcosa come centomila euro è il costo stimato. A fornire le cifre è stato il sindaco di Ravenna, Fabrizio Matteucci, a margine di una conferenza stampa convocata per presentare le quattro nuove installazioni che verranno inaugurate il 18 luglio (vedi articoli correlati) sulla stessa banchina dove sorgeva il trasbordatore, in occasione della festa per il titolo di Capitale italiana della cultura 2015 (premio di consolazione concesso dal Governo per le cinque città sconfitte da Matera nella corsa a Capitale europea della cultura 2019).

Il sindaco ha assicurato il suo impegno per il recupero, sottolineando che il progetto dovrà essere legato al ricollocamento della gru in darsena con una funzione inedita, quindi non dovrà essere una semplice ristrutturazione ma una rivalorizzazione. Matteucci poi annuncia un periodo di discussione pubblica (si parla di due-tre mesi) per definire il progetto di recupero e per quanto riguarda i finanziamenti necessari si guarderà in più direzioni: si cercheranno fondi europei e nazionali ma anche risorse messe a disposizione da privati interessati e solo in ultima istanza si attingerà dal bilancio ordinario del Comune, «opzione che non è da escludere ma che comunque incontrerebbe l’opposizione da parte di chi sostiene che ci siano altre priorità».

Il sindaco ha ripercorso la cronologia degli eventi: dietro richiesta di un privato (l’imprenditore Daniele Baldini dell’Immobiliare Platani che possiede l’edificio su cui poggiava la gru), interessato al recupero della gru, l’ingegnere Stefano Salvotti ha fatto prima un controllo generale della struttura il 23 marzo, poi una perizia approfondita il primo luglio. Dalla perizia è emerso che la gru era pericolante e che non era recuperabile in loco, quindi bisognava in ogni caso spostarla per poterla mettere in sicurezza. Sono stati informati l’Ap e il Comune e la perizia è stata controfirmata dall’ingegnere capo del Comune. Immediatamente è stato predisposto lo smontaggio della gru, secondo il sindaco «indispensabile per ragioni di sicurezza». A chi domanda se in mancanza della perizia del privato la gru sarebbe stata lasciata pericolante in Darsena all’insaputa di tutti, il sindaco risponde che la questione della sicurezza della gru era comunque già all’attenzione della Ap.