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    Categoria: società

«Le nuove installazioni in darsena potranno diventare luoghi di aggregazione»

La visione dei progettisti per le quattro opere di riuso che saranno inaugurate il 18 luglio

Continueranno a vivere anche una volta rimossa o sostituita la piantumazione, potranno diventare teatro di eventi artistici e culturali o nuovi luoghi di aggregazione, dal momento che «frequentare un posto significa nel tempo valorizzarlo». Questa la visione dell’architetto Maria Cristina Garavelli per le quattro installazioni – realizzate dall’associazone Meme Exchange di cui fa parte la stessa Garavelli ¬– che verranno posizionate sulla banchina della darsena il 18 luglio.

Manca sempre meno al grande evento del 18 luglio – i festeggiamenti per il titolo di Capitale italiana della cultura 2015 – e nell’attesa si continua a parlare di darsena di città. Indubbiamente la protagonista della serata sarà proprio lei, che grazie al fascino dei suoi spazi sta riaccendendo in tanti ravennati la scintilla dell’attrazione. In molti – artisti e attori, fotografi e architetti, imprenditori della zona e semplici cittadini – si sono lasciati ispirare dall’atmosfera di questi luoghi affacciati sull’acqua, che da una parte costituiscono un serbatoio traboccante di storia da cui attingere nuovi stimoli, e dall’altra si presentano anche come un’invitante pagina bianca su cui poter scrivere qualcosa di inedito.

E infatti proprio in questi giorni sulle rive del Candiano sono in allestimento le quattro installazioni di arredo urbano – il faro, la duna, il campo e l’isola – progettate dall’Officina Meme con la collaborazione di Naviga in Darsena, un’associazione di privati che mirano a riportare l’area al suo antico splendore. In particolare restituendole una dimensione pubblica, in maniera che torni ad essere un bene a disposizione dei cittadini. Le quattro opere saranno collocate lungo tutta la banchina destra, fra la testata del canale e la sede storica del Tiro a Segno, a tracciare un percorso che conduce dal mare alla città. Idealmente la passeggiata parte appunto dall’approdo, con il faro, e prosegue incontrando la duna e poi il campo, per raggiungere infine l’isola, in un progressivo avvicinamento al centro. Ognuna di queste strutture riutilizza dei cassoni di legno, forniti dall’associazione Naviga in Darsena, che alludono al mondo agricolo. I cassoni, debitamente trattati per garantire un buon mantenimento delle opere, costituiscono le unità modulari che ruotate nello spazio e assemblate in modi differenti danno vita alle varie forme. Le installazioni saranno completate dalla presenza di piante che hanno una duplice funzione: da un lato l’intenzione è quella di rappresentare i paesaggi caratteristici del nostro territorio, quindi per esempio sulle dune si troveranno le tamerici; dall’altro le strutture sono pensate perchè le persone possano interagire con esse e la vegetazione serve perciò a offrire ombra ai passanti che vogliano fermarsi un attimo, per riposare o godersi lo spettacolo del Darsena open show.

Il progetto però non si esaurisce nella serata del 18 luglio: le opere, infatti, resteranno lungo il canale fino a quando non verrà attivato il piano definitivo di riqualificazione delle banchine. Questo aspetto è una componente fondamentale della filosofia dell’Officina Meme: la lungimiranza nel concepire opere che non siano finalizzate soltanto all’obiettivo immediato, ma che si prestino a reinventarsi anche in seguito per utilizzi sempre diversi.

Le installazioni saranno di grandi dimensioni perchè dovranno inserirsi nel volto della Darsena senza scomparire inghiottite dai suoi ampi spazi. Inoltre è stato pensato un sistema di illuminazione che dialoghi con le strutture mettendole in risalto.

Come già detto il progetto nasce dalla collaborazione di più menti e conta sull’appoggio di Ravenna 2015 e del Comune, come sottolinea un rappresentate di Naviga in Darsena: «È una prova del fatto che, quando l’amministrazione pubblica dà la possibilità ai privati di manifestarsi in favore della fruizione degli spazi da parte della comunità, si ottengono ottimi risultati».