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    Categoria: società

Fds e Sel mollano la maggioranza ma le assessore non lasciano la giunta

Deciderà il sindaco. E in consiglio comunale la vendoliana Morigi disubbidisce alla linea dettata dal partito confermando l’appoggio

Sel e Fds annunciano l’addio alla maggioranza di governo nel Comune di Ravenna con critiche pesanti all’operato della giunta ma le rappresentanti dei due partiti non intendono abbandonare ruoli e appoggio. È lo scenario che va delineandosi a Palazzo Merlato leggendo le repliche delle assessore Giovanna Piaia e Valentina Morigi, rispettivamente Fds e Sel, e della consigliera comunale Ilaria Morigi, unica rappresentanza vendoliana a Palazzo Merlato. Va ricordato che quelli in giunta sono incarichi fiduciari assegnati dal sindaco e l’intenzione del primo cittadino al momento sembra quella di non ritirare le deleghe (principalmente Servizi sociali per Piaia, Bilancio per Morigi).

«Comprendo la strategia pre-elettorale, ma non condivido questa drastica posizione di uscita dalla maggioranza. Per il periodo breve che ci separa dalla fine del mandato, consegno solo al sindaco, come mio dovere, la scelta che gli compete». L’assessore comunale Giovanna Piaia non si dimette dopo l’uscita di Fds, il partito che la sosteneva, dalla coalizione di governo a Ravenna con dure critiche all’operato della giunta Matteucci pur apprezzando «i recinti di buona pratica amministrativa».

Piaia poi riflette sui programmi futuri del partito per la realizzazione di una coalizione di sinistra alternativa al Pd: «Coalizione ampia, partecipata e alternativa al Partito Democratico ma quel che soprattutto chiederei è duratura. Questo il punto significativo e critico che tiene sospesa la mia scelta al futuro di questa sinistra. Ringrazio la Fds per la fiducia che ha riposto in me in occasione dello scorso mandato amministrativo, confermata dai voti degli elettori e, se posso interpretare questo orientamento a me favorevole, direi delle elettrici. Perché l’interesse delle donne è vedere esprimere nel ruolo politico la completa fedeltà al proprio genere. Ancora oggi vorrei rintracciare nei programmi elettorali dei partiti non un semplice interesse alle politiche delle donne, ma una permeazione alle pratiche femminili fondate sul valore e primato delle relazioni, della cura del bene pubblico e della solidarietà. La sinistra che si prospetta non mostra queste ambizioni».

L’assessore infine ringrazia il partito che rappresentava «per aver riconosciuto nella affermazione “recinti di buona pratica amministrativa” lo stile operativo sempre orientato alla ricerca della collaborazione, della partecipazione dei cittadini e cittadine attive, alla condivisione delle scelte amministrative. L’idea di “comunità governante” è la mia utopia».

In casa vendoliana le cose non stanno diversamente. «Non riteniamo di poter aderire alla richiesta di uscire dalla maggioranza di centrosinistra e dalla giunta della quale facciamo parte da quattro anni». L’assessore Valentina Morigi e il consigliere comunale Ilaria Morigi (omonimia, nessuna parentela) vanno contro la posizione presa dal partito che rappresentano (Sel) che ha annunciato l’uscita dalla maggioranza criticando l’operato della giunta Matteucci e preparando una futura coalizione di sinistra per le amministrative 2016.

Ecco perché: «Pensiamo che sia prematuro schierarsi senza nemmeno confrontarsi con altre forze e senza aspettare di poter giudicare candidati e programmi del centrosinistra. Non ci pare giusto interrompere un’esperienza positiva che ci ha viste offrire un contributo importante alle scelte di equità sociale e tenuta del welfare, ed inoltre realizzare nuove pratiche di inclusione e democrazia dal basso introdotte dai percorsi della partecipazione. Non ci pare conseguente la decisione di rompere questa maggioranza solo per annunciare che non si farà parte della prossima alleanza di centro sinistra. Non ci pare giustificato farlo solamente in base al quadro politico nazionale che “nonostante le enormi difficoltà” non autorizza a “far cadere le amministrazioni locali” come dichiarato dal coordinatore nazionale di Sel il 16 luglio scorso. Pensiamo infatti che per quanto chiuso possa apparire il quadro nazionale, si debba cercare di aprire quello locale e che questa dovrebbe essere la missione di SEL nell’opporsi al “renzismo” e al governo di cui il Pd è forza principale. Pensiamo che si debbano contrastare le spinte del populismo e la minaccia di una destra reazionaria e razzista che abbiamo visto concretizzarsi anche a Faenza».