Fuga a 180 km orari per tre km per seminare il militare fuori servizio

Un carabiniere riconosce la Polo ricercata da giorni e ingaggia l’inseguimento: quattro incappucciati riescono a scappare nei campi

Un inseguimento per tre chilometri sfiorando punte di 180 chilometri orari di velocità poi i quattro malviventi hanno mollato l’auto e sono scappati a piedi nel buio delle campagne lanciando insulti al carabiniere che ha potuto riconoscere l’accento est-europeo. Ora saranno i Ris di Parma a setacciare la vettura alla ricerca di indizi per risalire agli occupanti, probabilmente autori di alcuni furti in abitazione nel territorio faentino.

È stato un sabato sera da action movie tra Faenza e Granarolo. Il carabiniere Sergio Galloni, appuntato scelto assegnato alla centrale operativa del 112 (nella foto sotto accanto all’auto dei fuggitivi), era fuori servizio alla guida della sua auto in compagnia del cognato quando verso le 20.40 ha visto due uomini incappucciati saltare fuori dal giardini di un’abitazione di via Donesiglio e montare su una Volkswage Polo ricercata da alcuni giorni in relazione ad alcuni furti e sopralluoghi nel Faentino. È nato l’inseguimento che si è concluso in via Dal Pane nella frazione di Granarolo sotto gli occhi di alcuni testimoni che sono stati sfiorati dal passaggio della Polo inseguita dall’auto del militare con le quattro frecce accese: in prossimità di un vicolo cieco, quattro uomini incappucciati hanno abbandonato l’auto.

Il veicolo usato dai fuggitivi era stato rubato a Solarolo: la proprietaria, momentaneamente all’estero per lavoro, lo aveva lasciato da un parente che aveva la disponibilità di un garage per custodirlo ma una decina di giorni fa l’abitazione è stata visitata dailadri che non avevano portato via niente se non la vettura avendo trovato in casa le chiavi. Diverse le segnalazioni giunte nei giorni successivi per avvistamenti dell’auto tra Reda e Granarolo. A bordo trovati numerosi arnesi da scasso, fra cui una pesantissima mazzola di grosse dimensioni ed un piede di porco, alcuni vestiti e scarpe infangate nonchè un walkie-talkie. Ma anche un telefono cellulare e alcuni gioielli rubati da un’abitazione di via Donesiglio: insomma i ladri avevano già colpito prima di essere inseguiti.

Nell’abitazione vicina, da dove il carabiniere libero dal servizio li aveva visti uscire, i ladri sono stati messi in fuga dall’attivazione del sistema di allarme ma i segni del loro passaggio sono indicativi della particolare determinazione: rotti tutti i lampioni esterni, con una scala avevano distrutto la sirena del sistema di allarme e con un piede di porco avevano danneggiato ed aperto gli scuroni delle porta di ingresso principale e delle finestre che conducono nelle camere da letto per poi mettere a soqquadro le stanze andandosene a mani vuote forse perché messi in fuga dall’allarme.

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