Povertà: tremila persone mangiano solo grazie alle donazioni di cibo

Giornalmente distribuiti in città oltre undici quintali di alimenti Un ciclo di incontri per sensibilizzare sul problema dello spreco

Per mettere qualcosa sotto i denti oltre tremila persone nel comune di Ravenna devono rivolgersi quotidianamente ai centri di assistenza per bisognosi che distribuiscono oltre undici quintali di cibo. Sono dati diffusi dal Tavolo comunale delle povertà che sotto il coordinamento dall’assessorato alle Politiche sociali riunisce i soggetti impegnati nella lotta alla fame in città. E per aumentare la consapevolezza sulla realtà dello spreco e della povertà alimentari e quindi sviluppare ogni possibile forma di intervento per contrastarli è partito “Nutrire Ravenna”, un ciclo di appuntamenti in programma fino al 13 novembre. Il prossimo, sabato 10 ottobre, riguarda una raccolta di beni alimentari promossa dalla Consulta del volontariato per tutta la giornata nei maggiori supermercati della città (scaricabile dal link in fondo alla pagina il programma completo in pdf).

Il significato di questo impegno e il programma della rassegna sono stati presentati nel corso di una conferenza stampa in municipio. «Idealmente ci rifacciamo – ha detto l’assessora alle Politiche sociali, Giovanni Piaia – al monito del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che a Expo ha dichiarato: “Non è tollerabile che ogni anno più di un miliardo di tonnellate di cibo si disperdano lungo la filiera alimentare. È possibile fare in modo che i prodotti invenduti, in prossimità della scadenza, vengano distribuiti tra chi ha bisogno e non ha reddito sufficiente. Lo spreco è un insulto alla società, al bene comune, all’economia del nostro come di ogni Paese”».

A Ravenna è presente una rete di soggetti che da alcuni anni provvede quotidianamente a sfamare persone in difficoltà anche grazie all’apporto di alimenti invenduti forniti dal Banco Alimentare di Imola, dai supermercati e da altri esercizi commerciali. «Ma non possiamo lasciare questo enorme problema solo sulle spalle della Caritas, del Banco Alimentare e delle associazioni di volontariato – ha detto Piaia –. Servono politiche strutturali del Governo che orientino le azioni da parte dei cittadini e delle imprese. Il nostro faro è la Francia, dove sono stati imposti l’obbligo di donazione e creato il reato di spreco alimentare».

Il Tavolo ha già fissato degli obiettivi: uno dei prossimi è riuscire a fare in modo che i soggetti della grande distribuzione che già donano prodotti confezionati prossimi alla scadenza possano donare anche le eccedenze della gastronomia, cibi per la maggior parte proteici appartenenti alla categoria del cosiddetto fresco che molto spesso non compaiono nelle tavole delle persone in difficoltà. «La Regione ha approvato un documento di indirizzo che consente il recupero anche di tali prodotti e vorremmo quindi, in collaborazione con la Prefettura, includere questa possibilità anche nel protocollo che con essa abbiamo stipulato nel 2012 sulle altre tipologie di prodotti».

Questi i dati relativi al 2014 forniti dai soggetti impegnati a Ravenna nell’assistenza ai bisognosi e nella lotta alla fame, che consentono anche di evidenziare i generi alimentari di prima necessità di cui tali strutture sono carenti per sollecitarne l’offerta dai privati. Dormitorio Re di Girgenti: 775 persone assistite, ogni giorno ha distribuito 120 chilogrammi di cibo fra cene take away, pasti in struttura e in pacchi (principali donatori Banco Alimentare Imola, Coop progetto Brutti ma buoni, Conad, Valfrutta, panificatori locali), sono necessari latte, zucchero, olio, pane. Caritas: persone assistite 1789, la distribuzione di cibo giornaliera è di 1.030 chilogrammi grazie aBanco Alimentare, coltivatori diretti, Coop, Metro, LAG ex Agritec. Parrocchia San Rocco: mensa pranzo e cena a 220/230 persone al giorno e pacchi con alimenti due volte la settimana per 30/40 persone, i principali donatori sono Eurospar, Ipercoop, Conad. Associazione Sant’Apollinare: persone assistite oltre 200, donatori Banco Alimentare e Colletta Alimentare.

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