«Anche la zona dantesca di Ravenna sia patrimonio Unesco dell’umanità»

La richiesta in una lettera inviata alla commissione nazionale

Anche la zona dantesca di Ravenna diventi patrimonio dell’umanità Unesco. È la richiesta contenuta in una lettera inviata al presidente della commissione nazionale per l’Unesco firmata dal sindaco Fabrizio Matteucci, dall’arcivescovo Lorenzo Ghizzoni, dal responsabile del Centro Minore Conventuale dei Frati Francescani Egidio Monzani, dal presidente della Fondazione della Cassa di Risparmio di Ravenna Lanfranco Gualtieri e dal presidente della Cassa di Risparmio di Ravenna Antonio Patuelli. Seguirà un’altra lettera di sostegno alla proposta del Soprintendente alle Belle Arti e Paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini, architetto Giorgio Cozzolino.

La zona – definita anche “del silenzio – è quella che comprende la Tomba di Dante, il Quadrarco di Braccioforte, gli antichi chiostri francescani (sede anche del museo e del centro dantesco dei Frati Minori Conventuali) e la basilica di San Francesco con il suo sagrato e la sua piazza.

Al momento, come noto, sono otto i monumenti Unesco di Ravenna: la Basilica di San Vitale, il Mausoleo di Galla Placidia, i Battisteri degli Ariani e degli Ortodossi, la Basilica di Sant’Apollinare Nuovo e in Classe, la Cappella Arcivescovile e il Mausoleo di Teoderico.

L’Unesco è l’agenzia specializzata delle Nazioni Unite creata nel 1945 con lo scopo di promuovere “la pace e la comprensione tra le nazioni con l’istruzione, la scienza, la cultura, la comunicazione e l’informazione”.

Qui sotto tra gli allegati la lettera inviata alla commissione.

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