I sindaci della provincia ancora in pressing su Hera all’indomani della sentenza del Tar che ha salvato la gara di appalto
«I Comuni della provincia di Ravenna sottolineano con forza la gravità dei gravi disservizi che si sono verificati, e che in parte sono ancora in corso, nello spazzamento e nella raccolta dei rifiuti. Questi disservizi sono inaccettabili, ancor di più se raffrontati ad una qualità abitualmente soddisfacente. Ad oggi, per ammissione della stessa Hera, il nuovo fornitore del servizio si è rivelato inadeguato per mezzi e personale. Hera deve assicurare da subito il ripristino del 100 percento dell’efficienza e della qualità del servizio».
Una sentenza del Tar di ieri, 10 maggio, ha respinto il ricorso del gruppo di cooperative che aveva chiesto l’annullamento dell’appalto al consorzio Ambiente 2.0 ma ora Hera potrà decidere se rescindere il contratto. I giudici infatti erano chiamati a pronunciarsi sulla regolarità della gara mentre la multiutility potrà decidere di interrompere il contratto qualora valutasse che vi sono gravi inadempienze. «Richiamiamo e richiameremo i dirigenti del Gruppo Hera allo spirito con cui è stata creata Hera: presidiare i territori servendoli nel modo migliore possibile e garantendo la qualità del servizio erogato agli abitanti. Hera dovrà compiere scelte radicali perché non si debbano verificare mai più disservizi, neanche temporanei, come quelli avvenuti e, in parte, ancora in corso nel territorio ravennate. È evidente che vanno predisposte gare con un diverso equilibrio fra garanzie della qualità del servizio e ribassi economici. Vanno poi assicurati meccanismi di controllo realmente efficaci, a valle della gara, ma prima dell’avvio del lavoro di nuovi fornitori, sull’effettiva corrispondenza fra i requisiti dichiarati e quelli realmente effettivi da parte dei fornitori del servizio».