Il vicesindaco: «Le chat spontanee per il controllo del vicinato possono essere occhi in più per le forze dell’ordine»
«Riteniamo che la costituzione di gruppi Whatsapp possa fornire un supporto importantissimo alle azioni di tutte le forze dell’ordine a tutela della sicurezza – ha detto Fusignani – nei campi della prevenzione, della repressione e delle indagini. Ma affinché tutti questi effetti positivi si realizzino al meglio è importante che tali gruppi siano istituzionalizzati, cioè strutturati e gestiti in coordinamento, di concerto con l’amministrazione comunale e la polizia municipale».
Le modalità di organizzazione e gestione di tali gruppi saranno messe a punto attraverso un confronto con il prefetto e tutti i soggetti che fanno parte del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. A metà dicembre si è svolta una prima riunione sul tema, con l’assessore al Decentramento Gianandrea Baroncini e i presidenti dei consigli territoriali, «solo il primo di una serie di incontri che porteremo avanti in tutto il territorio, composto da ben 53 frazioni e 9 lidi».
Il numero due di Palazzo Merlato dice di apprezzare moltissimo lo spirito positivo e costruttivo con il quale numerosi cittadini stanno spontaneamente costituendo dei gruppi di controllo di vicinato, ma ci tiene a sottolineare che «tali forme di cittadinanza attiva non possono essere sostitutive delle azioni svolte dalle forze dell’ordine, quelli dei cittadini possono e devono essere preziosi occhi in più puntati sul territorio».