Al via un tavolo tra associazioni cristiane e il Comune per la ripresa demografica

Lo ha annunciato il vescovo nell’omelia di Sant’Apollinare. «Servono politiche ad hoc per la famiglia e la natalità»

Vescovo GhizzoniLa crisi demografica è stata al centro del messaggio lanciato dall’arcivescovo di Ravenna Lorenzo Ghizzoni nell’omelia nella messa per Sant’Apollinare, patrono di Ravenna e di tutta la regione. Ghizzoni ha parlato dell’apporto che i cristiani «possono e vogliono» dare a un problema «che sta ridisegnando la società» ma che «necessita anche, urgentemente, di politiche ad hoc per la famiglia e la natalità».

«Tutti noi – ha detto Ghizzoni – speriamo che da alcuni provvedimenti del Governo positivi, ma parziali, a favore della natalità e delle famiglie numerose, si passi a una azione completa di politiche a favore della famiglia soprattutto per aiutare i nostri giovani a realizzare il desiderio di generare figli, ancora ben presente». Anche a livello locale – secondo l’arcivescovo – si può fare qualcosa per disegnare politiche che favoriscano la ripresa demografica «e su questo si lavorerà in un tavolo comune che le associazioni familiari di ispirazione cristiana e il Comune stanno preparando».

Le difficoltà a trovare lavoro, la precarietà, le discriminazioni verso le donne ambito lavorativo, «le convivenze che diventano matrimoni sempre più tardi» sono alcune delle cause di questo inverno demografico secondo monsignor Ghizzoni, che poi aggiunge: «Occorre però ritrovare una mentalità che porti ad attendere i figli più che farli. Il rischio, altrimenti, nella mentalità attuale è quello non di accogliere “qualcuno”, ma che si cercare “qualcosa” per se stessi, per la propria realizzazione, per una convenzione sociale. Da qui nasce lo strano “diritto al figlio” che deve essere soddisfatto a tutti i costi. Mentre ci sarebbero altre forme di paternità e maternità come l’affido, l’adozione o la genitorialità sociale in aiuto ai tantissimi minori non accompagnati che arrivano in Italia. Dalla stessa mentalità discende anche, spesso, la scelta drammatica dell’aborto, se il concepimento non rientra nei propri piani. Le situazioni singole sono tutte complesse e non vanno giudicate superficialmente, dall’esterno. Ma la tendenza culturale va tenuta presente, perché incide sulle scelte. Prima di scartare una vita umana, anche se all’inizio della sua evoluzione, bisognerebbe fare il possibile e l’impossibile per aiutare, sostenere, garantire anche nel futuro la sua custodia e il suo sostentamento. Non possiamo negare che anche questa mentalità abbia un’incidenza sulla crisi demografica».

EROSANTEROS POLIS BILLBOARD 15 04 – 12 05 24
MAR MOSTRA SALGADO BILLB 15 – 21 04 24
NATURASI BILLB SEMI CECI FAGIOLI 19 – 28 04 24
CONAD INSTAGRAM BILLB 01 01 – 31 12 24