La Regione investe 3,2 milioni per estendere il servizio di elisoccorso. Oggi quattro elicotteri operativi: nel 2015 trasportati 1.283 pazienti
L’impiego di elicotteri quali eliambulanze è un servizio presente in Emilia Romagna dal 1986. Attualmente sono quattro gli elicotteri di soccorso sanitario attivi in regione: le basi sono collocate all’ospedale Maggiore di Parma, all’ospedale Maggiore di Bologna, all’ospedale di Ravenna e a Pavullo nel Frignano (Modena). Quest’ultimo è dotato anche di verricello per le operazioni di ricerca e recupero ed è operativo su tutto il territorio regionale. Al momento i quattro elicotteri prestano servizio solo durante le ore di luce, per un periodo di operatività massima giornaliera di 12 ore e mezza. Nel 2015 sono state effettuate 2.992 missioni, per un totale di 1.283 pazienti trasportati.
Regione e aziende sanitarie hanno individuato le prime 17 aree idonee all’atterraggio notturno degli elicotteri, in modo da coprire la gran parte del territorio regionale, con priorità per le aree decentrate. La conclusione dei lavori necessari per gli adeguamenti delle elisuperfici, che hanno comportato un investimento complessivo di 1,4 milioni di euro, è fissata entro maggio 2017. È previsto inoltre l’utilizzo integrato di un elicottero della Regione Lombardia (sede Brescia) con funzioni di back up e di primo intervento se il tempo di soccorso dovesse risultare inferiore a quello di Bologna. Sono in corso di approfondimento ulteriori sinergie con altri enti e Regioni.
«Non si ferma il programma di investimenti per rafforzare e innovare la nostra sanità regionale – ha affermato il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, oggi 23 gennaio, in conferenza stampa –. Dopo la ristrutturazione degli spazi, la costruzione di nuove e moderne strutture, il rinnovo delle strumentazioni diagnostiche, l’assunzione e la stabilizzazione di oltre 2.500 medici, operatori e infermieri, dopo i servizi portati sul territorio direttamente ai cittadini attraverso nuove Case della Salute, adesso attiviamo l’elisoccorso anche nelle ore notturne, rendendolo attivo 24 ore su 24, investendo 3,2 milioni di euro in più ogni anno. L’intervento per salvare una vita o rendere meno infausta una prognosi può dunque contare su un servizio rafforzato per non lasciare nulla di intentato quando, lo ribadisco, in ballo c’è la vita delle persone».