Riapre l’antico refettorio della Classense dopo un restauro di oltre due anni

Torna a splendere la sala Dantesca grazie a un investimento da mezzo milione di euro. Due weekend di iniziative per l’inaugurazione

Sabato 11 marzo, alle 10.45, l’antico refettorio camaldolese della Biblioteca Classense, dal 1921 denominato Sala Dantesca, riaprirà al pubblico dopo più di due anni di restauro. Per l’occasione, sono stati organizzati una ricca serie di eventi diversificati, che proseguiranno anche il weekend successivo del 18 e 19 marzo, in cui la Sala sarà nuovamente utilizzata «come luogo di lettura e conversazioni a tema dantesco e luogo musicale», afferma l’assessore alla Cultura Elsa Signorino.

La Sala – destinata a ospitare eventi di vario genere e anche a celebrare matrimoni sul suggestivo sfondo dello splendido dipinto delle Nozze di Cana di Luca Longhi – sarà inoltre visitabile durante le Giornate Fai di Primavera, sabato 25 marzo (ore 15-18) e domenica 26 marzo (ore 10-13.30 e 15-18).

All’inaugurazione dell’11 marzo seguirà la presentazione del restauro dal punto di vista tecnico-scientifico e storico-artistico, presieduta da Claudia Giuliani, in cui interverranno i responsabili dei vari interventi; alle ore 17 avrà invece luogo la Lectio Magistralis Dante: Autore Moderno? di Albert Russell Ascoli, professore dell’Università della California Berkeley, introdotta dal professor Giuseppe Ledda. Sabato 18 marzo, ore 17, ci sarà un’altra Lectio Magistralis intitolata Dante Alighieri e le arti, a cura di Antonio Paolucci, Ministro per i Beni Culturali e Ambientali e Direttore dei Musei Vaticani. Per l’ultimo appuntamento, domenica 19 marzo, ore 11, la Sala Dantesca ospiterà un Concerto dell’Accademia Bizantina, Dal tramonto all’alba. La viola da gamba e i Bach. Per il programma nel dettaglio consultare il sito della Biblioteca Classense.

restauro sala dantescaAmmonta a 450.000 euro l’investimento che ha consentito di realizzare l’intervento sulla Sala Dantesca e sul relativo atrio antistante, messo a disposizione in primis dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, che nel tempo ha costruito con l’Istituzione Biblioteca Classense una pluriennale e solida collaborazione, e con il contributo della Regione Emilia Romagna e del Comune di Ravenna attraverso i fondi di Ravenna Capitale Italiana della Cultura 2015. Il restauro di questo vero e proprio gioiello della città fa parte del III stralcio del progetto di lavori seguito dall’architetto Giampiero Cuppini e dall’ingegnere Luigi Tundo, progetto che prevede anche il completamento degli ambienti afferenti il chiostro minore e le sale del piano ammezzato, tra cui la grande Sala del Mosaico, inagibile da molti anni.
I lavori di restauro – coordinati dal Servizio Edilizia Edifici Vincolati del Comune di Ravenna diretta dall’Ingegner Claudio Bondi, sotto l’alta sorveglianza della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini – sono stati volti al recupero, al restauro e alla conservazione degli apparati lignei, del vestibolo, dei pavimenti, dell’affresco sul soffitto con La Visione di San Romualdo e del dipinto murale cinquecentesco di Longhi, Le nozze di Cana; per quest’ultimo in particolare, a seguito dei danni subiti nell’alluvione del 1636 e nei due restauri precedenti risalenti l’uno all’inizio del 1900 l’altro agli anni ’70, è stato molto difficile arrestare un attacco fungino assai raro e ricostruirne di conseguenza le numerose ed evidenti lacune.

La Sala Dantesca della Biblioteca Classense rientra in quella ricchezza di patrimonio culturale che fanno di «Ravenna una città che è tutto fuorché provinciale», ha dichiarato il sindaco Michele de Pascale. «La nostra biblioteca – ha proseguito – negli ultimi anni è riuscita a divenire un luogo in grado di attirare non solo tanti studiosi, ma anche grandi professionalità a livello nazionale, cercando e continuando tutt’ora di fronteggiare le molteplici sfide di un’epoca come questa, per molti aspetti, di grande imbarbarimento».

Maurizio Tarantino, dal 13 marzo ufficialmente il nuovo direttore della Biblioteca Classense, alla sua prima uscita pubblica a Ravenna, ha ringraziato la città per la grande ma anche impegnativa opportunità che gli è stata offerta e ha aggiunto di sperare di potersi ritagliare un po’ di tempo da dedicare alla rilettura del suo amato Dante Alighieri.

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