Nei primi anni Cinquanta e Sessanta furono accolte decine di persone, che si sono integrate nella comunità locale
A Marina nei primi anni Cinquanta e Sessanta furono accolte, trovando alloggio, decine di famiglie giuliano-dalmate, provenienti da diverse parti d’Italia a seguito dell’emigrazione forzata della maggioranza dei cittadini di nazionalità e di lingua italiana dalla Venezia Giulia, dal Quarnaro e dalla Dalmazia, che si verificò a partire dalla fine della seconda guerra mondiale.
“Nel corso degli anni – si legge in una nota del Comune di Ravenna – tali famiglie, lavorando in modo operoso e proficuo, si sono integrate con la comunità locale, ricostruendosi una vita e un’identità, in una dimensione di serenità e accoglienza”.
L’Istituto storico della Resistenza e dell’età contemporanea in Ravenna e provincia ha proposto all’ Amministrazione comunale, che ha subito condiviso la scelta, di apporre una targa, presso la sede dell’ufficio decentrato, che si trova nella zona dove erano collocate le case di prima sistemazione dei profughi giunti in città, al fine di ricordare sia il dramma dell’esodo sia la prima accoglienza e la successiva fortunata integrazione degli esuli nella comunità ravennate.