La denuncia della Casa delle Donne di Ravenna all’Istituto Autodisciplina Pubblicitaria
«Pur evocando lo stile anni 50 delle pin-up, icone dei calendari del tempo – si legge in una nota della Casa delle Donne – ne alterano il femminile sensuale e l’erotismo discreto per riprodurre immagini femminili volgari e provocanti che riconfermano modelli oggettivizzanti del corpo femminile».
«Queste immagini risultano offensive e rimarcano la tendenza pubblicitaria, ormai tanto discussa e criticata da diventare obsoleta, di ridurre i corpi umani a oggetto sessuale da abbinare a prodotti commerciali in modo incongruo e pretestuoso», scrivono ancora dalla Casa delle Donne.
«Purtroppo l’assuefazione a questi abbinamenti non desta, come dovrebbe, disapprovazione nei consumatori e occorrono ancora azioni di richiamo al rispetto dei codici etici della pubblicità rispettosa del corpo delle donne».
La denuncia è arrivata grazie alla segnalazione dell’ex assessora Giovanna Piaia e di Lia Randi.