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I primi 6 mesi del mercato coperto: «Siamo stati al centro di polemiche strumentali»

La Ad Beatrice Bassi: «I nostri prezzi non sono alti. E chi viene da fuori Ravenna resta a bocca aperta…»

Beatrice Bassi

Inaugurato lo scorso dicembre dopo anni di attesa, il nuovo mercato coperto targato Coop e soprattutto Molino Spadoni ha chiuso il bilancio virtuale dei suoi primi sei mesi di vita con il macigno del lockdown a stravolgere ogni cosa.

«Durante queste emergenza abbiamo cercato di reagire subito – sono le parole di Beatrice Bassi, amministratrice delegata di MC, società del Gruppo Spadoni che si occupa della gestione del mercato –, cercando di non stare mai fermi e di proporre servizi innovativi che mancavano, come la consegna a domicilio gratuita in tutto il centro storico, che prosegue tuttora, anche con l’opzione “food shopper”, grazie alla quale si può essere consigliati sulla base dei propri gusti da veri e propri esperti su quello che c’è quel giorno al mercato. O implementando per esempio l’e-commerce, che è andato molto bene in questo periodo».

La ripartenza ancora però non sembra essere decollata: «All’inizio è stata timida, sì – continua Bassi –, ma poi grazie anche al nostro lavoro sulla cucina di qualità (con degustazioni a cura di chef rinomati, ndr) la situazione è migliorata. Ora sfrutteremo anche i nuovi spazi all’aperto, puntando ancor di più sulle pescheria e sulla nostra birra cruda».

E qual è il bilancio iniziale dei primi mesi, lockdown a parte? «Diciamo che in dicembre c’è stata fin troppa gente. Poi l’affluenza è calata, credo anche per colpa di polemiche secondo me assolutamente strumentali, figlie di tutti i dibattiti degli anni precedenti. Mi ha dato molto fastidio in particolare quella sui prezzi – continua Bassi –, che non sono invece alti come si sente dire, soprattutto se paragonati a quelli di una città come Ravenna, da sempre piuttosto cara. Anzi, chi dice che i nostri sono alti probabilmente non c’è mai stato, al mercato coperto. Bisogna valutare i prodotti, prima di giudicare. Il pescato del giorno, per esempio. O la pasta tirata a mano». Ma il mercato coperto, secondo Bassi, «è stato teatro di una battaglia politica, uno strumento per parlare di altro. Non per niente tutti i turisti, quelli che vengono da fuori Ravenna, che non hanno pregiudizi, restano invece solo a bocca aperta, entusiasti».