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Mancano banchi e insegnanti: non tutti gli studenti torneranno a scuola lunedì

A causa dei ritardi del governo per la dotazione dei tavolini monoposto e nelle graduatorie

La scuola non inizierà per tutti il 14 settembre in presenza. C’è chi riprenderà esattamente da dove era finita, con la didattica a distanza, da casa. Come una quarantina di ragazzi del liceo scientifico di Ravenna, che torneranno a scuola con qualche giorno di ritardo. E lo stesso potrebbe succedere in diversi altri istituti della provincia. La causa è legata ai ritardi del Governo nella dotazione dei banchi monoposto con le rotelle e nella pubblicazione delle graduatorie del personale. In poche parole: mancano banchi e insegnanti.

La situazione era stata denunciata, a una settimana dalla ripresa delle lezioni, anche dalla Flc Cgil di Ravenna. «In provincia – commentava la segretaria Marcella D’Angelo l’8 settembre – i posti ancora da coprire sono circa 200 per il personale Ata e circa 500 per il personale docente di ogni ordine e grado e del sostegno. Questo per quanto riguarda gli organici di diritto e di fatto».

D’Angelo sottolineava come finalmente fossero però arrivate alle scuole le risorse aggiuntive per l’emergenza pandemia. «Agli istituti della nostra provincia sono stati assegnati circa 6 milioni di euro che i dirigenti scolastici potranno trasformare in contratti a tempo determinato per docenti e personale Ata, attingendo dalle graduatorie di istituto. Questi contratti avranno come scadenza il termine delle lezioni, ma emergono forti incongruenze. Innanzitutto, da una prima ricognizione, sembra che i dirigenti abbiano ricevuto risorse inferiori rispetto alla richieste. C’è poi da aggiungere il fatto che laddove si registrassero focolai o chiusure dovute alla pandemia, a questi lavoratori sarebbe rescisso il contratto con effetto immediato e senza alcun indennizzo (come previsto nella circolare sulle supplenze appena pubblicata dal ministero dell’istruzione, ndr)».