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Un fiore in mosaico all’ingresso della scuola di Elisa Bravi, uccisa dal marito

Per ricordare la vittima del femminicidio del 2019, nel giorno in cui avrebbe compiuto 33 anni

È stata inaugurata martedì mattina la mattonella de “i Fiori di Ravenna – Ravenna città amica delle donne” dedicata a Elisa Bravi, trentenne uccisa dal marito nella notte tra il 18 e 19 dicembre del 2019.

Il mosaico, realizzato da Annafietta, è stato posto all’ingresso dell’Istituto tecnico commerciale G. Ginanni, dove Elisa si diplomò nel luglio del 2007. «Oggi sarebbe stato il suo compleanno – ha dichiarato la presidente di Linea Rosa Alessandra Bagnara -. Avrebbe compiuto 33 anni Elisa, se un uomo, marito e padre delle sue due meravigliose figlie, non avesse deciso di porre fine alla sua vita».

Bagnara che attribuisce la colpa per i sempre diffusi femminicidi a “un sistema sociale fondato sul patriarcato (dal greco, letteralmente la legge del padre), in cui gli uomini detengono il potere e predominano in ruoli di leadership politica, autorità morale e privilegio sociale nonché nel controllo della famiglia. È a causa di questo retaggio che ci troviamo di fronte a persone che ritengono di essere padroni e proprietari non solo di oggetti ma anche di altre persone e, dunque, di poter decidere della loro vita».

L’affissione del Fiore, come gesto simbolico di condanna della violenza e di vicinanza e sostegno alle famiglie delle vittime, in particolare di Elisa, è stata accompagnata da un progetto scolastico, che ha coinvolto gli studenti e le studentesse delle classi quinte dell’Istituto.

Grazie alla collaborazione dei docenti le classi hanno intrapreso un percorso formativo e di sensibilizzazione al tema della violenza sulle donne sintetizzabile in poche brevi frasi di dedica a Elisa e riportate su una targa in plexiglass posta sotto al fiore in mosaico: “Vivi e lasciale vivere: distruggere una vita non significa migliorare la propria. Elisa, lotteremo contro ogni paura, ogni gelosia, ogni inganno sotto forma di falso amore per te e per ogni altra donna. La violenza è sempre debolezza”.