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Raccolta sangue, Advs compie 60 anni: 7.800 iscritti, 10mila donazioni nel 2020

L’associazione ha cominciato nel 1961 quando la donazione era braccio-braccio’, in cui il ricevente veniva infuso direttamente dal donatore

L’associazione di donatori di sangue dell’ospedale di Ravenna, Advs, festeggia quest’anno il 60esimo anniversario dalla propria fondazione. Ieri, 10 novembre, l’associazione affiliata alla Fidas è stata ricevuta nella sala consiliare del municipio dall’assessora al Volontariato Federica Moschini; per l’occasione sono stati premiati anche i donatori e le donatrici più meritevoli, che si sono distinti per aver raggiunto cento, duecento e addirittura trecento donazioni.

Oggi Advs è costituita da oltre 7.800 iscritti, con più di 4.700 donatori attivi. Nell’ultimo anno, nonostante l’epidemia Covid, sono state raccolte 10.458 unità tra sangue, plasma e piastrine. Tutto iniziò nel 1961 quando uno sparuto gruppo di persone guidate dall’allora primario chirurgo dell’ospedale di Ravenna decisero di gettare la prima pietra. «La donazione di sangue era allora alla fase embrionale, con un sistema organizzativo decisamente approssimativo, mezzi del tutto primitivi e una situazione storico-sociale in cui spesso la generosità di chi donava superava di gran lunga le giuste cautele di sicurezza sanitaria – ha raccontato Monica Dragoni, presidente di Advs Ravenna – basti pensare che erano gli anni della ‘donazione braccio-braccio’, in cui il ricevente veniva infuso direttamente dal donatore. Advs e l’allora Banca del Sangue ospedaliera, con grandi sforzi e tanta collaborazione, crebbero insieme fino a costituire nel 1967 il primo vero centro trasfusionale di Ravenna, che contava all’attivo circa un migliaio di donatori».

La storia e la crescita di Advs, insieme a quella del Sistema sanitario nazionale, viaggiarono di pari passo, migliorando il sistema organizzativo e la qualità delle cure. Durante gli anni ’70 infatti ci fu un vero e proprio scatto evolutivo, che permise di aumentare i tempi di conservazione del sangue e introdusse la possibilità di dividerne i vari componenti, per utilizzare solo quelli necessari.

Nel 1980 il centro trasfusionale venne dotato di una nuova sede di cui entrò a far parte anche Advs, che decise anche di unirsi alla Fidas, ovvero la Federazione italiana associazioni donatori di sangue. Seguirono vent’anni di incredibili passi avanti in campo trasfusionale, difficili da riassumere in poche righe, ma che portarono fino alle basi del Sistema di rete sangue nazionale che conosciamo oggi. Con una nuova sede tecnicamente all’avanguardia e procedure avanzatissime, il centro trasfusionale di Ravenna e Advs si affermarono ulteriormente sia in Romagna che a livello nazionale.

Durante gli anni 2000 il centro trasfusionale di Ravenna e Advs furono protagonisti di ulteriori sviluppi con l’attivazione nel 2011 della Officina trasfusionale di Pievesestina: un nucleo che concentra tutta l’attività e l’elevata tecnologia necessarie per sangue ed emoderivati, raccogliendone tutte le scorte e distribuendole alle varie sedi in base alle singole necessità. Nel 2012 venne introdotta per la prima volta la possibilità di prenotare la donazione di sangue, cambiando radicalmente la “filosofia” legata al dono.

«Se fino a quel momento la logica era quella del ‘donare tanto’, la svolta fu nel ‘donare bene’ – ha spiegato Flavio Vichi, responsabile della comunicazione di Advs Ravenna – Quello di oggi è un sistema calibrato e ponderato, fatto di analisi e programmazione, oltre che di una articolata rete, che permette di ottimizzare le donazioni di emoderivati, riducendo al minimo gli sprechi e massimizzando l’efficacia».

Chiunque volesse iniziare a donare il sangue o il plasma può contattare Advs Ravenna al numero 0544-403462 tutte le mattine dalle 8 alle 13 oppure visitare il sito www.advsravenna.it.