Omicidio Ballardini, le femministe: «Eliminata da un uomo quando non più utile»

L’accusa di associazioni e centri anti violenza: «Non è un dramma della disperazione, è femminicidio»

7Le associazione femministe e i centri anti violenza ribadiscono, in una nota inviata alla stampa, un concetto sui cui in questi giorni si è dibattuto molto sui social: quello di Maria Ballardini è stato un femminicidio.

Si tratta della 82enne uccisa a coltellate dal marito, il 77enne Claudio Cognola, che ha poi tentato di suicidarsi.

«Non è un dramma della disperazione e della solitudine il cui responsabile è lo Stato che non si prende sufficientemente cura e abbandona al loro destino anziani e anziane – si legge in una nota inviata alla stampa da  Casa delle Donne, Udi, Donne in Nero, Linea Rosa, Demetra, Sos Donna, Fmp, coordinamento regionale dei centri antiviolenza -. Non lo è perché molte donne si trovano quotidianamente nella situazione di Cognola: accudiscono mariti anziani e malati, essendo a loro volta bisognose di cure. Lo fanno con fatica, sopportando la propria sofferenza e quella dei loro compagni, la frustrazione nel vedere gli ultimi anni della propria esistenza dedicati al prestare cure, sopportando il senso di impotenza per quel poco che si può fare in certe situazioni e con la paura di lasciarli soli senza assistenza, nel caso venissero a mancare prima di loro. Eppure, non li uccidono, li curano».

«Lo si dà per scontato – continua la nota inviata alla stampa – perché lo stereotipo vuole che il ruolo della donna sia quello di cura. Ma quando sono le donne a necessitare di cure amorevoli e non sono più in grado di fornirne, ecco che siamo pronti a giustificare persino l’omicidio».

Secondo le femministe, quindi, si tratta di un femminicidio: una parola che «non indica il genere di chi è morto, indica il perché. Gli uomini eliminano fisicamente le donne quando sono loro di intralcio, quando non stanno al proprio posto, quando minano la loro supremazia. E, come il caso in questione evidenzia, quando non sono in grado di sopportare la nostra sofferenza, o la loro nel doverci accudire».

«Cosa differenzia Claudio Cognola, uxoricida di Maria Ballardini, da altri mariti che hanno brutalmente soppresso la vita delle mogli? Niente – continuano le associazioni -. Anche lei è stata eliminata da un uomo, nel momento in cui non è più stata utile, si è sottratta al suo compito di cura, addirittura necessitando di essere da lui curata».

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