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Bando pre e post scuola: i sindacati attaccano il Comune di Ravenna

Sul caso una nota unitaria di Cgil, Cisl e Uil: «Sbagliato l’inquadramento professionale e manca il pasto per gli operatori»

Il bando del Comune di Ravenna per l’appalto dei servizi educativi pre e post scuola non ha i corretti inquadramenti professionali e non prevede il pasto agli educatori. La critica viene dalle organizzazioni di categoria dei tre sindacati confederali (Cgil, Cisl e Uil) con un comunicato congiunto che critica la gara pubblica: «È incoerente rispetto alle rinnovate richieste fatte al Comune perché si adeguasse al protocollo d’intesa fra Regione Emilia-Romagna e sindacati regionali». I sindacati ricordano che le richieste erano già state inserite anche all’interno di un verbale di riunione con il Comune a marzo 2022.

Nello specifico il bando è per la gestione integrata dei servizi educativi di inclusione prescolastica, scolastica ed extrascolastica dei bambini e degli alunni con disabilità, dei servizi di pre e post scuola e dei servizi di vigilanza e sicurezza sulle linee di trasporto scolastico e di trasporto pubblico e appalto dei servizi di gestione di nidi d’infanzia comunali (Darsena, Marina di Ravenna, Orsa Minore, Sant’Antonio, Sira, Il Riccio, L’era dei bimbi) del polo per l’infanzia Mani fiorite, dei servizi integrativi al nido d’infanzia “Spazio bambini tanti bimbi” al polo Lama sud, dei centri ricreativi estivi nidi e materne (Cren e Crem).

«Per l’ennesima volta – si legge nella nota – non vengono recepite le richieste che da anni avanziamo nei tavoli di confronto preposti ed in tutte le occasioni formali ed informali, finalizzate a garantire il corretto inquadramento degli educatori impiegati, nonché il riconoscimento del pasto agli educatori ed ausiliari insieme ai bambini, quale importante momento educativo volto ad una sana e corretta alimentazione».

Cgil, Cisl e Uil chiedono il riconoscimento del livello di inquadramento D2 di educatori ed educatrici, così come previsto dal Ccnl Cooperative sociali applicato dalle Cooperative concorrenti; al valore della compresenza del personale educativo ed all’introduzione del pasto per ausiliarie ed educatrici. «Appare in forte contraddizione per un Comune all’avanguardia sui temi dell’infanzia come quello di Ravenna la definizione di “assistente all’infanzia con funzioni educative” riportata nel capitolato di gara per i nidi. Il personale è riconducibile nel ruolo di educatore. L’adeguamento dell’inquadramento al livello D2 è da anni richiesto».
«Ancora una volta – è il passaggio finale – le organizzazioni sindacali constatano l’agire contraddittorio ed incoerente del Comune di Ravenna che, a fronte di servizi di qualità, non garantisce un adeguato riconoscimento in termini di diritti, tutele e condizioni di lavoro dignitose nei confronti degli educatori e delle educatrici in appalto».