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    Categoria: società

Alla clinica San Francesco il primo ospedale di comunità di Ravenna con 24 letti

Uno spazio di 1.200 mq alla clinica privata San Francesco di Ravenna ospita 24 letti in 13 stanze per il primo ospedale di comunità (Osco) di Ravenna, il terzo dell’Ausl in provincia. Fornirà assistenza a persone dimesse che non sono ancora in grado di tornare a casa. Entro il 2026 dovrà essere pronta la nuova palazzina al parco Cesarea

Il primo ospedale di comunità di Ravenna, noto anche con la sigla Osco, ha avviato dal 3 aprile 2023 la sua attività nella collocazione temporanea all’interno dell’ospedale privato accreditato San Francesco, in attesa della realizzazione della nuova struttura nei pressi del parco Cesarea che ospiterà anche la casa della salute. Sarà una struttura per l’assistenza alle persone dimesse dall’ospedale, ma che ancora non sono nelle condizioni di tornare a casa. Stamani, 17 aprile, alla presenza delle autorità il taglio del nastro.

L’ospedale privato San Francesco di Ravenna ospita l’ospedale di comunità dell’Ausl

La realizzazione della nuova palazzina per la sede definitiva dell’ospedale di comunità di Ravenna terminerà entro il 2026 (scadenza fissata dal Pnrr). Per questo motivo, la direzione aziendale dell’Ausl Romagna – insieme alla direzione medica del presidio ospedaliero di Ravenna e alla direzione del distretto – hanno cercato una soluzione per anticipare i tempi.

La direzione della San Francesco ha messo a disposizione un’area con una superficie complessiva pari a quasi 1.200 mq e può beneficiare di ulteriori aree esterne come parcheggio e giardino. Nella struttura temporanea sono allestiti 24 posti letto distribuiti in tredici stanze, dotate di servizi igienici, di cui alcune con letto singolo e altre con la capienza massima di due o tre posti letto. La struttura garantirà una risposta anche anche agli assistiti del distretto di Lugo per un numero previsto di cinque posti letto.

La gestione è affidata al personale infermieristico dipendente di Ausl Romagna e la responsabilità clinica è garantita dalla collaborazione dei medici di medicina generale e dei medici della continuità assistenziale. L’attività specialistica è assicurata attraverso accessi programmati di medici ospedalieri e, in considerazione della collocazione all’interno della struttura privata accreditata, usufruirà delle discipline specialistiche già previste nel contratto di fornitura.

Importante l’impegno manifestato dalla direzione della struttura San Francesco nella condivisione e realizzazione degli interventi di adattamento necessari per l’avvio di questa attività all’interno della struttura che ne ha consentito l’apertura il 3 aprile.

Gli ospedali di comunità (Osco) in provincia di Ravenna

Attualmente in provincia di Ravenna sono attivi altri due ospedali di comunità: a Cervia con una disponibilità di ventiquattro posti letto e a Brisighella con venti posti. La programmazione degli interventi legata ai finanziamenti del Pnrr, oltre a quello di Ravenna, prevede la realizzazione entro il 2024 di un altro ospedale nella Casa della Comunità di Russi, con venti posti letto, che sarà in grado di fornire risposte agli assistiti dei Distretti di Ravenna, Lugo e Faenza.

L’inaugurazione del primo ospedale di comunità di Ravenna

All’inaugurazione dell’Osco di Ravenna erano presenti Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia Romagna, Raffaele Donini, assessore alle Politiche per la Salute Emilia Romagna, Michele De Pascale, sindaco di Ravenna, Tiziano Carradori, direttore generale Ausl Romagna, Roberta Mazzoni, direttore Distretto Ravenna e Maria Laura Garofalo, amministratrice delegate del gruppo Garofalo Health Care che controlla la clinica San Francesco.

«La sanità di territorio – ha affermato Bonaccini – è una delle priorità individuate dalla Regione Emilia-Romagna. Scelta fatta da tempo, come dimostra la presenza di un numero di Case della salute fra i più alti in Italia, e confermata nel piano di investimenti sanitari del prossimo futuro. E questo intervento si inserisce a pieno nel solco che abbiamo tracciato con i progetti già finanziati sia grazie alle risorse regionali sia a quelle del Pnrr».

«Si tratta di un servizio pubblico – ha spiegato Michele De Pascale – che temporaneamente viene realizzato affittando uno spazio all’interno di una struttura privata accreditata, nell’ambito di una virtuosa sinergia tra pubblico e privato che pone al centro le esigenze della cittadinanza».