I risultati di una ricerca condotta per due anni dall’ottico ravennate su 60 ragazzi tra 7 e 24 anni di età
La ricerca, portata avanti dall’ottico di Ravenna negli ultimi 24 mesi, presenta le evidenze cliniche dell’uso di specifiche lenti oftalmiche o di particolari lenti a contatto, attraverso misurazioni costanti per un periodo di almeno 12 mesi a partire dalla rilevazione della problematica visiva.
«In base ai risultati osservati – ha spiegato Gianni Forlini, ottico, optometrista e amministratore delegato di Forlini Optical –, l’adozione di questi mezzi è da considerarsi davvero molto soddisfacente, al punto da parlare non soltanto di un rallentamento della progressione miopica ma, nella stragrande maggioranza dei casi, addirittura di un possibile blocco».
L’indagine condotta da Forlini ha considerato diversi fattori che concorrono a determinare questa problematica e che sono intercorrelati tra loro. «Integrando poi i risultati al protocollo Forlini Optical abbiamo ottenuto una sorta di clusterizzazione della miopia, che ci ha permesso di adottare il mezzo di contrasto più efficace per ogni paziente». Un altro apporto fondamentale è legato alla prevenzione fin dalla prima età scolare e pre-scolare.
«Il recettore visivo è sicuramente il più importante organo del nostro corpo - ha commentato Caterina Bucci, fisioterapista, osteopata e titolare del poliambulatorio Genesia –. Fin dai primi giorni di vita il bimbo entra in relazione con la mamma, durante le poppate, attraverso lo sguardo, e successivamente grazie alla vista inizia a scoprire e conoscere il mondo. Un difetto del recettore visivo può tradursi in disturbi cognitivi e posturali ed è per questo fondamentale controllarne il suo sviluppo nei primi anni di vita e farlo in relazione a tutti i sistemi sensoriali e motori del bambino».