Show di luci, ballerini acrobati e drag queen: il Woodpecker rinasce dopo 48 anni

Il racconto della serata del 30 giugno a Milano Marittima con l’inaugurazione del Woodpecker: fila per entrare e uscire, sotto alla celebre cupola firmata dall’architetto Monti c’è spazio solo per chi ha il tavolo a 100 euro a persona. La gestione è della famiglia Guerrini, all’esordio nella movida: «È stato difficile tra burocrazia e pandemia». Le serata del 7 e 8 luglio cancellate per un guasto tecnico imprevisto

Woodpecker Discoteca Milano MarittimaLa notizia della riapertura era cosa ormai nota da tempo, ma i primi scatti circolati in anteprima sui social dopo la conferenza stampa di presentazione hanno fatto salire la curiosità per l’inaugurazione del Woodpecker a Milano Marittima. E il 30 giugno erano in tanti in fila all’ingresso.

La discoteca immersa nel verde accanto a viale Baldini, nata a metà degli anni sessanta e chiusa dal 1975, rinasce a nuova vita nel 2023, grazie all’impegno della famiglia Guerrini, aggiudicatasi un bando del Comune di Cervia per la riqualificazione.

«È stato un passo importante – racconta la 32enne Martina Guerrini, parte del team organizzativo delle serate –, abbiamo stravolto completamente le nostre vite, lanciandoci in un mondo del tutto nuovo». Martina lavorava infatti come pasticcera, mentre il padre Riccardo è titolare della ditta edile Balsera Costruzioni che ha svolto i lavori di ristrutturazione. «Mio nonno aveva una discoteca a Coccolia dove ho lavorato per più di dieci anni, senza mai però avere la possibilità di organizzare serate. Io e mia sorella cercavamo un locale nostro, sognavamo qualcosa di diverso e unico, proprio come il Woodpecker».

La vera sfida però non è stata tanto il salto nel buio della movida romagnola, quanto il complicato percorso di riqualificazione iniziato nel 2018 con la vittoria del bando e più volte rallentato da burocrazia e pandemia: «Sono stati cinque anni duri. L’impegno economico è stato, senza scendere nel dettaglio, più che cospicuo e versato interamente di tasca nostra, senza l’ausilio di mutui o finanziamenti. Mio padre ha lavorato qui ogni sabato e, dallo scorso settembre, anche io ho partecipato ogni giorno ai lavori di ristrutturazione».

Oltre all’impegno edile, la riapertura del locale ha richiesto una lunga serie di permessi speciali, compresa una deroga ottenuta dai vigili del fuoco per quel che riguarda la cupola. Le pozze che caratterizzano il locale poi, racchiudono un ecosistema autoctono formato da piante spontanee in grado di ossigenare e mantenere pulita l’acqua e da pesci che si nutrono di larve di zanzara. «L’importanza della pulizia delle pozze dopo ogni serata è fondamentale, anche se speriamo sempre nel buonsenso e nel rispetto della clientela».

La sera dell’inaugurazione, all’ingresso del locale, la curiosità degli avventori è palpabile. Qua e là si sente qualcuno vociferare tronfio: «Io una volta l’ho visto quando era ancora distrutto, chissà com’è ora». Anche negli anni di abbandono, infatti, il Woodpecker non ha mai smesso di attirare l’attenzione, tra visite di urbexer, fotografi, raver e artisti (primo fra tutti Blu, lo street artist di fama internazionale che ha impresso all’interno della cupola gigantesche creature aliene, perfettamente conservate durante il restauro).

La lunga fila all’entrata suscita un po’ di impazienza, ma una volta in cima alla duna la vista ripaga ogni attesa. Impossibile non indugiare qualche attimo prima di scendere la celebre scalinata in marmo: gli archi della cupola illuminati di blu che si specchiano sull’acqua, i led che seguono le curve delle vasche e i vivaci giochi di luci capaci di creare un soffitto immaginario nel buio della pineta. «Siamo intervenuti il meno possibile sulla struttura originari – spiega Guerrini –. Il bando imponeva di non apportare modifiche alla cupola, alle passerelle e alla scalinata, ma noi abbiamo deciso di non apportare nessuna modifica drastica».

La possibilità di accedere all’interno della cupola e di ammirarne i famosi graffiti però è concessa solo a coloro che hanno prenotato un tavolo (al costo di 80 o 100 euro a testa a seconda se fuori o dentro la volta). Gli amanti della street art avranno comunque modo di visitare le opere d’arte in futuro, quando il locale implementerà alla principale vocazione di discoteca eventi sociali, artistici e culturali, nel rispetto del bando che prevede un luogo multifunzionale e multiculturale.

Serata inaugurale sui ritmi house della consolle di Mitch B (resident del locale) e dj Albertino come ospite. Sotto al palco si balla accompagnati dalle performance di ballerini, acrobati e drag queen, tra abiti da sirena ispirati al tema dell’inaugurazione (acqua), lustrini e bolas luminose.

Clientela trasversale: coppie intente a scattarsi foto, ragazze con tacchi spillo e lunghi strascichi ma anche gruppi di amici in jeans e polo, turisti veneti e trentini e cervesi doc. Le serate sono pensate per un pubblico over 25, ma tra pista e divanetti l’età media era forse superiore ai 35, complice anche il costo d’ingresso. Essere tra i primi a vedere il nuovo Woodpecker è costato 40 euro (cifra ridotta per i successivi appuntamenti).

All’interno del locale non girano contanti, ma si usa una card dal costo cauzionale di un euro: al bar si registrano le consumazioni e si salda all’uscita. Tra i clienti c’è qualche preoccupazione sul conto finale. Preoccupazioni infondate: per un long drink bastano 7,50 euro, sotto la media del centro di Milano Marittima.

 La pista inizia a svuotarsi verso le 4, forse un po’ troppo omogeneamente, e si crea un intoppo momentaneo alle casse, tra tessere e scontrini, e monta qualche lieve malcontento. «Con l’inaugurazione abbiamo messo in moto una macchina grossa, anzi, enorme – dice Guerrini –. Ma è solo una volta messa in moto che si può vedere cosa non va, in modo tale da andare nella direzione giusta».

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